Che sarebbe la libertà se non avesse la forza interiore per rompere lacci, il coraggio per sciogliere gli impedimenti, la capacità di tracciare la rotta di un volo, ancor prima di staccarci dalla terra?

Da queste sculture, da questi “legni”, come li definisce Pierluigi, fuoriesce questo atteso volo.

Esse non negano le ferite, non nascondono le costrizioni.

Dalla terra aprono ali, tra buchi, chiodi e legature dell’anima.

Stendono volute che vorrebbero salire, senza rinnegare nulla, ma portando con sé, come patrimonio e perfino tesoro, i segni di ciò che si è vissuto.

Il volo porta con sé, non abbandona, né al mondo né ad altri, le proprie sconfitte.

Contrariamente a ciò che solitamente usiamo fare, se le porta dietro, per dimostrare che la libertà sa trascinare ogni zavorra.

C’è un atto supremo in questo sforzo, un comportamento eroico e infine una inscindibile speranza.

Chi vuole veramente volare deve portare tutto con sé: niente può abbandonare, affinché nulla sia rifiuto da lasciare sulla terra, ma tutto sia trascinato verso il cielo.

L’acquarello è una tecnica difficile, che non ammette sbagli. Eppure si presenta così delicata, adatta ad una finezza di sentimento, che richiede capacità e immediatezza. Sette artiste si misurano tra di loro, accomunate da amicizia e passione artistica, reinterpretando il “Dipingere con l’acqua” in maniera coinvolgente e attuale.

La mostra propone i ritratti fotografici di persone con disabilità, rielaborati graficamente dagli stessi soggetti con colori, pennelli, scritte.

 

Le opere sono frutto di un lavoro collettivo, basato sull’interazione tra gli educatori del servizio CSE e la creatività degli ospiti, da cui sono nati anche un libro illustrato e un cortometraggio premiato “Arcicorto film festival 2021”.

Ci sono viaggianti che non escono per trovare, ma che entrano per cercare. Sono i viaggianti che non colgono, ma raccolgono, non rapinano ma accettano doni. Il loro viaggio è interiore: collezionano senza togliere a nessuno, senza piantare bandiere, senza scrivere il loro nome sui muri. Sono come cesti che si riempiono e si svuotano, senza mai portare via nulla, anzi aggiungendo, completando con ciò che hanno di sé.
Sono i viaggianti di William Vezzoli.

Essi percorrono esilmente sentieri nascosti, non lasciano tracce, non hanno la protervia di mettere a tutti i costi il loro segno, perché non hanno bisogno di affermare che anche loro ci sono al mondo. Umilmente si lasciano plasmare da ciò che vedono, trasformano i paesaggi in visioni, in impronte che restano nella loro anima. Lasciano intravedere, lungo il loro cammino, tutta la luce dei tramonti o l’attimo sospeso delle albe, il soffio del vento, i colori inaspettati dei sentimenti…

Sabato 25 marzo, alle ore 17,30, verrà inaugurato l’altorilievo in bronzo “PIETA’ 2020” di Pierluigi Concheri, dedicato a coloro che ci hanno lasciato per la pandemia del covid 19. Alla breve cerimonia saranno presenti i sacerdoti della Parrocchia di Urago Mella e i rappresentati dell’Associazione Amici della Pieve di Urago Mella, che hanno donato l’opera. Qui sotto riportiamo un’immagine della Pietà 2020 e della targa commemorativa.

MOSTRA: LA CONSISTENZA DELLA LUCE – Personale di Elio Roberti e Alberto Luongo – Da sabato 11 marzo a domenica 26 marzo 2023 – Inaugurazione sabato 11 marzo alle ore 17,00

 

Elio Roberti e Alberto Luongo sono entrambi pittori abituati a dipingere all’aperto. Molta della loro pittura è nata sui cavalletti improvvisati, all’ombra di un albero o dei vicoli di paese, o “impiccati” sotto il sole, nelle distese della Bassa, ove il sogno si perde. Pittori del vero, non hanno mai abbandonato la tradizione bresciana del ‘900, che coglie la luce in un festevole grido di colori e di atmosfere sospese. Esse vengono rincorse e ritrovate nelle prospettive donate dal paesaggio, ove la natura non tradisce e non delude mai la genuinità dei sentimenti, ma ridona, sempre, profonda consolazione a chi ne subisce il poetico stupore.

SILVIA CAIMI: SOUL MINING – Quando l’arte diventa consapevolezza e meditazione

Dal 18 febbraio al 5 marzo 2023

Presentazione di Gianmarco Puntelli sabato 18 febbraio alle ore 17,00

Silvia Caimi scava dentro la propria anima per condividere con il mondo la bellezza dello spirito, fra le ombre e l’infinita luce dell’essere.

Le opere che saranno presenti alla Pieve di Urago Mella formeranno un tutt’uno con lo spirito del luogo, un’esperienza meditativa favorita dalla forma pittorica e di architettura. Silvia, con la sua ricerca, rappresenta il valore dell’incontro fra il movimento del corpo e la vibrazione di quell’anima. Un evento d’arte e di vita unico nel suo genere.

La penna degli Alpini è il simbolo della tenacia, della compattezza e della resistenza che richiede la vita di montagna, della fedeltà alla propria terra, del sacrificio necessario nei momenti decisivi, come a Nikolajewka.

Nell’80° anniversario della battaglia quarantacinque artisti (trentanove pittori e sei scultori) hanno liberamente interpretato quella terribile esperienza, esprimendo sentimenti ed emozioni che ripercorrono le gelide distese di neve, la dolorosa carovana dei caduti, il faticoso ritorno al calore e al sole della patria, il risorgere della forza umana nel cammino di solidarietà che l’Associazione Nazionale Alpini sa trasfondere nella vita sociale di tutti i giorni.

Proprio ora che la tragedia della guerra è inaspettatamente ritornata in quei luoghi, si alza ancora più alta la volontà di operare per la giustizia, la pace, il rispetto di ogni popolo.

Le opere realizzate da Lamberti (in arte Le Rond) nell’arco temporale 2020-2022 sono la testimonianza di una netta ridefinizione del linguaggio dell’artista. Il progettare artistico di Lamberti, che si è alimentato negli anni di una costan­te ricerca di solidità e insieme di leggerezza, ha raggiunto nell’ultimo periodo uno spazio espressivo connotato da una nuova consapevolezza della propria visione, dei propri mez­zi, dei propri fini.

Nella fase presente della sua sperimentazione, osserviamo dunque la conquista di una maturità espressiva che si con­nota nei termini di un equilibrio dinamico, dove l’artista re­stituisce forme concrete e tangibili ad una visione ottimisti­ca, basata su armonia, bellezza ed equilibrio, dove forma e materia sono assunti quali segni fondamentali di un alfabeto visivo di potente timbro poetico.

Legno e metallo restano i due capisaldi materici della pro­duzione di Lamberti. Materiali nuovi o recuperati, portatori delle tracce della loro vita passata come parti essenziali di processi di produzione. E se il fondamento più saldamente pittorico della sua ricerca si conferma il colore - esaltato quasi sempre nella scelta monocromatica - nelle “pittoscul­ture” di Lamberti troviamo coinvolti come elementi costi­tutivi, oltre a forme, superfici e volumi, anche lo spazio, la prospettiva, il movimento, l’ambiente e l’interazione, in una precisa visione dell’arte come atto vitale che implica un con­tinuo scambio di stimoli e risposte.

L’attenzione particolare che Lamberti riserva alla questione installativa e ambientale ci offre la misura della consapevo­lezza rispetto alla complessità del suo lavoro, e alla necessi­tà di liberarne il potenziale comunicativo attraverso soluzioni espositive non convenzionali.

La collaborazione con l’archi­tetto Stevan Tesic ha portato alla concezione di particola­ri strutture espositive in ferro, funzionali ad una proposta espositiva che consenta di focalizzare in modo modulare e dinamico il senso più profondo di questa complessità.

Sempre in direzione della visione dell’opera come parte di una realtà complessa, la cava di marmo e la fonderia, due mondi che rappresentano la realtà produttiva Bresciana, sono stati scelti dall’artista - così come il legno e il ferro, trasformati da Lamberti nella materia fluida della sua poesia geometrica.

 

Giovanna Galli

L’Associazione Amici della Pieve di Urago Mella ha voluto allestire una mostra in memoria di Egidio Duina, amico, pittore, maestro.

Artista di sensibilità soffuse e ritenute, nelle sue opere esprimeva il suo animo gentile, teneramente innamorato delle cose, rispettoso di ogni comparazione, cauto e sensibilissimo cantore della bellezza semplice e incorrotta.

Il suo leggero pennello, polvere dei colori della vita, si era indirizzato, nelle sue ultime visioni, verso l’astratto percorrere di armonie ultracosmiche, ove si distingueva l’oro del cielo e l’incomparabile grandezza del creato.

Noi amici, che abbiamo sempre ricercato, dietro l’opera, il carattere, la peculiarità, il sentire delle persone, rimpiangiamo in lui un pudore francescano, l’umile sapienza di essere ancora lontani, su questa terra, dalla perfezione.

Da tempo intercorre tra gli “Amici della Pieve di Urago Mella” e gli «Amici dell’Arte» di Lumezzane un  lungo sodalizio, basato sulla condivisione dei valori che sottendono all’opera creativa dell’uomo.

Per questo motivo la mostra d’arte contemporanea «Inno alla gioia. Artisti insieme», già esposta all’interno di torre Avogadro a Lumezzane, viene ora ripresentata alla Pieve di Urago Mella.

L’intento originario era quello di riannodare i fili dopo l’esperienza drammatica dell’emergenza sanitaria, non ancora del tutto conclusa, che aveva portato alla sospensione delle attività.

Poi sono intervenuti i tragici eventi bellici dell’Ucraina.

Ma nulla ci può impedire di coltivare la speranza.

Oltre settanta autori in arrivo da tutta la provincia presentano un’opera personale e riservata, frutto della creatività e spunto per continuare ad affermare che la vera vita è un grazie.

IN collaborazione con LIBERA Brescia, ACLI Brescia, Gente in Piazza, Associazione Amici della Pieve di Urago Mella, Consiglio di Quartiere di Urago Mella - Brescia:

I PITTORI DELLO SGUARDO (da I pittori della realtà)

 

MARIO CASTELLANO

L’esigenza di Mario Castellano di riportare il paesaggio naturale nei suoi minimi dettagli ha comportato un’invenzione: riutilizzare l’ottocentesca tecnica del divisionismo adattandola alla moderna dimensione dell’iperrealismo.

Ne nasce un’ambientazione del tutto singolare, ove le immagini non si distaccano dalla tradizione, non rinnegano il fascino della natura per sacrificarlo ad un vero fotografico.

Mario non si lascia ingannare dall’effetto e dallo stupore che suscita il non vero che assomiglia al vero.

E’ un pittore dello sguardo, che conserva il rispetto per il paesaggio tradizionale, rendendolo visibile con immediatezza sincera e puntigliosa chiarezza.

La natura confluisce in un disegno certosino, in cui gli effetti prospettici sono esaltati e precisati, danno un senso di sicurezza e di completamento, forniscono la certezza del tratto pur essendo invasi da colori essenziali, uniti tra loro in sottili, certosine trame.

Mario tramuta l’armonia della natura in sicurezza, in visione ferma e compiuta, senza sottrarre il paesaggio alla sinfonia, che si può ammirare nei tramonti dai colori vividi e striscianti, quasi fossero un’aurora boreale che si espande nell’atmosfera vagamente nordica e fiabesca.

Ricordano questa dimensione le lunghe ombre delle piante, ordinate come in una faggeta emiliana, distesa in terra ampia e piana.

Le opere di Mario assumono i caratteri del lavorìo artigianale, testardamente inteso a non abbandonare la natura a se stessa, per perpetuarla in un sottile ricamo d’intarsi, così come li ritroviamo talvolta nel retro degli altari, sugli scranni dei cori ove conservano un intatto, antico splendore.

La memoria dello sguardo rimane così impressa per sempre, intagliata e fissata per sempre, a testimoniare che la natura non passa, passa l’uomo.

 

GIANNI GIUSSANI

Gianni Giussani (ovvero Giambattista Ranzenigo) è giunto all’apice di un lungo percorso, attraverso il quale il suo sentire ha maturato lentamente, come un buon vino, serbato in botte di rovere.

E’ nella quieta cantina del suo vivere che ha ritrovato l’arte della pittura.

Se per altri momenti ha ricorso il tempo, come impone l’affanno del lavoro e della professione, nell’angolo più quieto ha fatto decantare lo sguardo, sul paesaggio, sulla natura.

Proveniente anch’egli dagli artisti della realtà, ha saputo utilizzare l’amore per il vero senza retorica, senza rincorse, senza esaltazioni che potessero offendere o destabilizzare l’orizzonte visivo che ha lungamente contemplato.

Di tutti i paesaggi che ha vissuto, qui porta la montagna.

Di montagne ce ne sono tante, come gli occhi che la guardano, come il modo di affrontarla, come il diverso passo con cui si sale.

La montagna di Gianni, ora, finalmente, è divenuta immensa.

E immensamente domina, non interrotta da particolare alcuno, che siano baite disperse tra i declivi o segni che possano raccontare che l’uomo lì c’è stato.

Dai roccioni, dalle frastagliate cornici di roccia, dai pascoli alti d’erba bassa e tagliente, dai vallivi vuoti e silenti, tutto è fuggito, tutto è lontano.

Tutto è in disparte.

Solo l’eco del falco risuona, senza spiegare da quale direzione proviene e dove va a morire.

Solo il gorgogliare del ruscello, il fruscio del vento, e null’altro.

S’alza, sul fondale dei monti confinati dal cielo, la nebbia.

Potrebbe cadere la pioggia o la neve, chissà.

In questa immensa dilatazione dello spazio si dilata anche il tempo.

Non è più il datario che segna il mese e il giorno, appeso consunto al muro di qualche vecchia baita.

Il pennello di Gianni ci sa regalare tutto questo, e non è poca cosa saper dire l’infinito, saper raccontare che il sole muore, che le piccole genzianelle sfioriscono, che l’erica giace muta sotto il manto gelato, ma che tutti, un giorno, contempleranno ancora, nel  vuoto che non sarà più vuoto, il profilo immenso della montagna.

CHIARA FEDERICI è nata a Casalmaggiore CR dove vive e lavora.

Proveniente da una famiglia di artigiani e artisti di Fossacaprara, il suo percorso formativo è stato arricchito dalla frequentazione della Scuola Internazionale di Grafica a Venezia, dai corsi d’Arte del M° Sereno Cordani a Cremona e da corsi universitari di Storia dell’Arte a Parma.

Dipinge prevalentemente ad acquerello o tecnica mista su carta.

Ha esposto i suoi lavori in più occasioni a Casalmaggiore partecipando, presso il Museo Diotti, alla mostra "I Federici di Fossacaprara" e alla collettiva "Evviva Picasso".

Ha tenuto mostre personali a Monticelli d'Ongina (PC), Gazzuolo (MN), Gazoldo degli Ippoliti (MN), Piadena (CR).

Coltiva la passione della musica cantando, da molti anni, come contralto nel Coro Estudiantina di Casalmaggiore.

Ernesto Bonera è uno di quei dottori di cui si sono perse le tracce: ti squadra, ti butta lì quattro domande, aggiusta il tiro chiedendoti qualche altra informazione e centra il tuo malanno con disarmante sicurezza.

Poi, in quattro e quattr’otto, ti detta la lista dei medicinali, di cui ti allunga due scatole in omaggio.

 

Insigne medico di lunga carriera, alla bella età di 93 anni coltiva ancora l’arte del pennello, intrapresa tanto tempo fa, forse per fuga dalle asprezze del mestiere, ricorrendo alla segreta bellezza delle cose.

 

Tra le sue visioni ricorre il vecchio albero centenario che ancora troneggia all’inizio della strada che da Collebeato sale ai Campiani.

 

Campi, filari di siepi, terre arate o quietamente distese al sole, muretti e viottoli, scorci d’acqua ripresi dalle coste rustiche e silenziose di Montisola, oppure nature morte, fatte di bottiglie, conchiglie, sassi, bianchi d’azzurro vestiti, ove tutto è dominato dalle pause del tempo.

Pause, come quelle che si ritrovano nelle piccole cose, nei passi di ogni giorno, nei gesti ripetuti ma non vani, nel senso quotidiano della vita, che scorre senz’altri imbellettamenti se non l’essenza stessa di un respiro antico e sempiterno.

 

E’ come entrare nelle stanze delle case contadine di una volta, con l’ingresso a raso su portici ombrosi, celato d’estate da tende a righe.

 

La credenza, il merletto sul tavolo rotondo, le quattro sedie buone del salottino, le tazzine col filo d’oro dietro i vetri colorati, e quel mormorio sospeso, nella penombra delle spesse mura di pietra…

 

Tutto si è fermato, eppure vive, nella commozione secolare delle stagioni, del passare quotidiano.

 

Com’è possibile che, in quelle semplici cose, si tocchi l’eternità di uno scorrere lento ma ineluttabile, una pace gentile e serena, non priva di dolori composti e accettati, eppure frammisti a ciò che è lieto?

 

Forse solo Ernesto Bonera, superata la burbera semplicità del medico dalla lunga esperienza, potrebbe suggerirci quali riflessioni, quali pensieri, quali sentimenti intercorrono nello spazio infinito che corre tra la vita e la morte.

 

Egli si accontenta di riportarli sulla tela, a forma di ricordi, meditazioni, perfino solitudini e grumi di rimpianto, come quelli che ritroviamo nel vecchio seduto ai piedi dell’albero centenario, con la testa appoggiata sulle mani che reggono il bastone.

 

L’albero guarda, dall’alto, mentre tutto è silenzio e pace.

GIULIO MOTTINELLI – UN’ALTRA PRIMAVERA

 

Ho pensato al titolo della mostra di Giulio e mi sono accorto che, inaspettatamente, può essere intesa in due modi opposti: Un’altra primavera, come una primavera questa volta tutta diversa, particolare, inconsueta, forse drammatica; oppure ancora la primavera, la stessa, anche se rivissuta, delle precedenti e che suggerisce la continuità del tempo, delle cose, della vita, forse come una litania persistente ed antica.

Io preferisco quest’ultima, anche se apparentemente ripetitiva.

Viviamo nella contemporanea illusione che solo le cose nuove sono appetibili, solo la diversità dal passato può soddisfare la nostra voglia di vita o scongiurare il fantasma della noia.

Rincorriamo senza quiete il diverso del domani, diverso dall’ieri, diverso dall’oggi.

Aggioghiamo a questa faticosa dinamica anche ciò che ci circonda, come la natura.

I tempi che abbiamo vissuto ultimamente non ci darebbero torto.

Avvenimenti avversi ci inducono a dimenticare, a passare avanti.

Giulio ha sperimentato queste avversità.

Lui, che coglie costantemente il silenzio o la voce della natura, ha visto cose, le ha meditate.

Prima il Vaia, che ha sconvolto l’ordine della montagna, che ha deturpato i luoghi, rendendoli irriconoscibili.

Raccontava, con un certo sgomento, che interi boschi, intere valli, con sentieri e prativi e baiti, da lui frequentati come si passa tra le colonne di una cattedrale, erano stati sfigurati dalla violenza capricciosa e volubile del vento.

Poi il covid, che ha sospeso la vita, disperdendo volti, amicizie, amori, allontanandoci gli uni dagli altri.

Ma il fatto più inquietate è questo: ciò che è successo appartiene agli eventi naturali.

I terremoti, le inondazioni, gli uragani, sono degli eventi naturali.

Le malattie, le pandemie, sono degli eventi naturali.

Possiamo ricercare colpe nell’agire dell’uomo, ma le malattie e le avversità naturali ci sono sempre state.

Forse non ce ne ricordiamo, ma nella storia dell’uomo c’è stato anche di peggio.

La natura, lo stiamo riscoprendo, non è solo benigna, ma anche maligna.

Come non ricordare i versi di Giacomo Leopardi, afflitto dalla malattia che condizionò la sua vita fin dalla giovinezza?

“O natura, o natura, perché non rendi poi quel che prometti allor? Perché di tanto inganni i figli tuoi?”

Ecco i fulmini che attraversano i dipinti di Giulio e che, improvvisamente, mutano il bel cielo alto e profondo dei monti in vivido terrore.

Chi sei, natura? si chiede, con noi, il pittore?

Armonia o spavento? Tremore o consolazione?

Ho pensato a questo e mi son chiesto: perché l’artista continua a dipingere la natura?

Perché non cambia modello?

Perché addirittura ci ripropone la terra vivente in tutto il suo splendore, in tutto il suo riprender vita, come nella Primavera?

Qualcosa emana dai quadri di Giulio che ci porta vicini alla soluzione.

Le sue visioni appaiono sospese, immerse in un fluido rallentato, forse immobile.

Cos’è che dà questa impressione?

E’ il tempo.

Che scorre, sì, ma su altre dimensioni, secondo altre misure.

E’ il tempo della natura.

Che non è come il nostro, appeso al vago scorrere di anni che sono un istante.

La natura ha un tempo lunghissimo, ha il tempo di milioni e milioni di anni.

I ghiacci si ritireranno e torneranno.

Le piante ricresceranno e cancelleranno ogni vuoto lasciato.

I fiumi cambieranno i loro corsi, e da secchi e riarsi torneranno a scorrere.

Il mare si riempirà di nuove creature, che vagheranno per le profondità.

Montagne si spianeranno e pianure si innalzeranno.

E dove l’arida sabbia del deserto ha bruciato ogni pianta, torneranno a sbocciare i fiori.

Noi non siamo nulla nei confronti del tempo della natura.

Ci può fare paura tutto questo.

Ci può inquietare il pensiero che siamo così poveri, insignificanti, futili.

Oppure possiamo farci ammaliare dal mistero della vita.

Possiamo rimanere in estasi, come il poeta Arturo Onofri, che scrive:

“Trasaliscono i monti al soffio lieve del respiro serale… Dagli spazi lucenti, sulla soglia della notte, al fiorir delle tue stelle, trasaliscono i monti, in un respiro che rassomiglia al mio, nel dolce suono del tempo di quaggiù, che d’uomo ha il canto e di terra la forma e la speranza”.

La speranza di un’altra primavera.

 

Roberto Paderno

SI RICOMINCIA

 

Dopo una lunga pausa, che si è protratta dal febbraio 2020 ad oggi, la Pieve di Urago Mella riapre i battenti con una serie di mostre già programmate fino al prossima primavera 2022.

L’apertura della nuova stagione artistica vedrà protagonista Giulio Mottinelli, con l’esposizione pittorica dal titolo “Un’altra primavera”.

Il tema affrontato da Giulio ci aiuterà a riprendere il cammino, a guardare di nuovo con favore e speranza alle nuove stagioni della vita.

Sarà possibile visitare l’esposizione nel rispetto di poche e semplici attenzioni per la tutela della salute in materia di Covid19:

-          Essere obbligatoriamente muniti di green pass;

-          Igienizzare le mani;

-          Portare la mascherina;

-          Mantenere la distanza interpersonale di un metro;

-          Seguire il percorso indicato.

Non sarà, invece, necessaria la prenotazione, sempre che le persone in sala non superino il numero di quaranta.

 

Gli Amici della Pieve di Urago Mella

L’arte non ha mai indagato sul fatto compiuto, sulla quotidianità abitudinaria, sul gesto immediato e meccanico, sulla consecutività necessaria del tempo e il susseguirsi causa-effetto delle cose fisiche.

Ha sempre ricercato qualcos’altro, una seconda dimensione, il senso che va al di là delle esperienze, la ragione nascosta ma assoluta dell’esistenza.

Ha indagato su questa lunghezza d’onda in ogni direzione, concezione, modalità, accettando un solo vincolo: la forma espressiva, che deve rifarsi a segni che ci riportano ad un’antica armonia, iscritta misteriosamente nella mente dell’uomo.

“Oltre la realtà”, il titolo dato a questa mostra, richiama con evidente desiderio e volontà, lo spazio che lo sguardo trapassa, infinitamente ricercato, agognato, sperato e mai del tutto trovato.

Resta, nel folle volo dell’arte, non la comprensione dell’ultra-realtà, ma soltanto un intuito, un frammento raccolto tra le cose disperse, una minuzia che rimane tuttavia tra le dita, che è piccola parte, sì, ma di un tutto.

Sfondare quel diaframma che ci separa dal vero, che ci impedisce di chiudere il cerchio, è ciò che muove la segreta, potente volontà dell’artista, che cerca, che anela, che disvela.

Il velo cade, abilmente sottratto al volto dell’esistenza, ma resta una “particula”: l’inquieta evocazione di Giancarlo Barbieri, ferita dalle sue ferite, o la sublimazione avventurosa ed esaltata di Tita Secchi Villa.

L’Oltre sfugge ancora: i due lo sanno.

Nonostante questo, il rammarico non ristagna e si trasmuta (metamorfosi dell’arte) in nuova energia: a ricercare ancora.

Quella minima parte della nuova, sbirciata realtà diviene sorpresa e incanto, oppure accusa e rimprovero, comunque richiamo.

Che sia l’ultimo confine delle montagne o il limite insondabile e contradditorio della nostra anima, poco importa.

L’accusa o l’incitamento sono già un rimedio: per trascurare l’affanno e passare oltre quel sottile diaframma che ancora ci separa dall’ultimo vero.

I VOLTI DELLA GIUSTIZIA 2019

“ESSERE GENITORI”

Mostra di artisti nel mondo della giustizia

 

APPUNTAMENTI:

 

SABATO 12 OTTOBRE

ORE 17,00

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

con la presentazione curata dal prof. Agostino Garda

ORE 18,00

CONVEGNO “ESSERE GENITORI IN CARCERE”

 

Intervengono: Carlo Alberto Romano, Francesca Paola Lucrezi, Walter Muchetti, due genitori

 

 

 

MERCOLEDI’ 16 OTTOBRE

ORE 20,30

GIUDICI PER UNA SERA

con Giovanni Salvi e Stefania Amato

Drammatizzazione di un processo con il coinvolgimento del pubblico

 

 

DOMENICA 27 OTTOBRE

ORE 18,00

CHIUSURA DELLA MOSTRA

CON MUSICHE E CORI MULTIETNICI

Hanno aderito i seguenti artisti:

 

 Agostino Ghilardi*

 Anna Ghilardi*

Allievi corso scultura di Verziano

Giancarla Laffranchi

Pierangelo Arbosti

Gianluigi Biscuola*

Lia Fantoni

Ferruccio Pagani*

Sefedin Rasiti

Gianmario Mazzoli

Allievi corso grafica di Verziano

Franco Faglia*

Mirko Ruttar*

Roberto Mazzoncini

Augusto Bitonte

Rosanna Brognoli

Daniele Boi

Gianpietro Codognola

Lino Sanzeni*

Laura Zani

Sandro Beffa

Renzo Marchina

 

 

(*) scultori

La mostra "Paolo VI - Il Papa degli artisti" si conclude con il concerto del Coro "Calliope" di Gussago. Offerte a favore dell'ANT. L'artista William Fantini ricorderà la sorella recentemente scomparsa.

La mostra "Paolo VI - Il Papa degli artisti" ospita l'Ensemble a Plettro "Corelli" in concerto, con la presenza del Sindaco di Concesio Stefano Retali e dell'artista autore delle opere William Fantini.

Seguirà un breve rinfresco per gli artisti ed il pubblico.

MOSTRA

“S. PAOLO VI – IL PAPA DEGLI ARTISTI”

Mostra d’arte di William Fantini

 

PROGRAMMA

 

 

 

 

APERTURE

EVENTI

20 APRILE

SABATO

ORE 17.00

INAUGURAZIONE

21 APRILE

DOMENICA

 

(PASQUA)

22 APRILE

LUNEDI’

 

(PASQUETTA)

23 APRILE

MARTEDI’

 

 

24 APRILE

MERCOLEDI’

 

 

25 APRILE

GIOVEDI’

16.00-19.00

FESTA DELLA LIBERAZIONE

26 APRILE

VENERDI’

16.00-19.00

 

27APRILE

SABATO

16.00-19.00

 

28 APRILE

DOMENICA

16.00-19.00

 

29 APRILE

LUNEDI’

 

 

30 APRILE

MARTEDI’

 

 

1 MAGGIO

MERCOLEDI’

16.00-19.00

FESTA DEL LAVORO

2 MAGGIO

GIOVEDI’

16.00-19.00

 

3 MAGGIO

VENERDI’

16.00-19.00

 

4 MAGGIO

SABATO

16.00-19.00

AL MATTINO: 10.00-12.00 = LETTURE POETICHE

5 MAGGIO

DOMENICA

16.00-19.00

ORE 16.00: CONCERTO “ENSEMBLE CORELLI” DI CONCESIO

con la presenza del Sig. Sindaco di Concesio Stefano Retali

6 MAGGIO

LUNEDI’

 

 

7 MAGGIO

MARTEDI’

 

 

8 MAGGIO

MERCOLEDI’

 

 

9 MAGGIO

GIOVEDI’

16.00-19.00

 

10 MAGGIO

VENERDI’

16.00-19.00

 

11 MAGGIO

SABATO

16.00-19.00

 

12 MAGGIO

DOMENICA

16.00-19.00

ORE 16.00: CONCERTO CORO “CALLIOPE” DI GUSSAGO – FONDAZIONE ANT ITALIA ONLUS – ASSOCIAZIONE NAZIONALE TUMORI

 

MOSTRA ANTOLOGICA DI

OTTORINO GAROSIO

 

(CON DIPINTI INEDITI)

 

DA SABATO 17 NOVEMBRE 2018 A DOMENICA 2 DICEMBRE 2018

 

 

 

INAUGURAZIONE:

 

SABATO 17 NOVEMBRE 2018 – ORE 17.00

 

 

 

APERTURA:

 

GIO – VEN – SAB : 16.00 / 19.00

DOM : 10.00/12.00 – 16.00 / 19.00

 

Horizonte

 

Italia Brasile Onlus

 

 

 

Serata di solidarietà

 

OTTAVIA BROWN

 

In Concerto

 

“STORIE SWING”

 

 

 

Venerdì 16 novembre 2018 – ore 20.45

 

Lo spettacolo ha l’obiettivo di raccogliere fondi a sostegno dei progetti

per l’infanzia disagiata del nord-est del Brasile

 

Primo Formenti nasce nel 1941 a Palazzolo sull’Oglio dove tutt’ora svolge la sua attività di artista.

 

Dopo un percorso ricco e variegato, caratterizzato da impegni figurativi alla ricerca di una scena interiore, che man mano acquisisce dimensioni immaginarie, su vecchi legni corrosi, cartoni modellati, oggetti metallici consunti dal tempo, Primo Formenti è pervenuto ad una narrazione puramente astratta, fatta di tele volumetriche caratterizzate dall’intersecarsi di superfici curve, che si distaccano dalla parete ed occupano lo spazio, pur non abbandonando la presenza del colore.

 

Tuttavia le forme non restano esercizi muti e distanti, ma esprimono, in una liberazione quasi definitiva, l’esigenza dell’artista di comunicare la propria intimità emozionale ed esistenziale.

 

 

Più noto per le realizzazioni d'ebanisteria, con le quali l'artista ha raggiunto l’apice della fama internazionale, con mobili e oggetti che non dimenticano la loro essenziale funzionalità ma dialogano con lo spazio, attraverso superfici che fluttuano al tatto e catturano una luce vibrante come scorza animata da sussulti, Giuseppe Rivadossi ha voluto fortemente questa mostra che ne riassume, quasi a compimento finale, le capacità artistiche e le orgogliose doti scultoree.

 

Sono lavori che esplorano sensazioni carnali, primordiali e rappresentano il riparo, l’intimità dei rapporti, il rifugio dalle nostre angosce e dalle nostre paure.

 

Il linguaggio plastico dell’artista trasmette, attraverso legami che sprofondano negli abissi originari, un'interiorità poetica e profonda cui appartengono, oltre l’umano, le forme degli esseri e delle cose, nel fervore della vita.

 

Resta, sospeso, uno spazio lasciato all’anima, che incede a memoria di un mistero immerso nel cosmo e nella natura.

La mostra rimane aperta fino a mercoledì 25 aprile.

 

A chiusura della mostra sulla figura di Mons. Cesare Mazzolari

 

DOMENICA 18 MARZO – ORE 16.00

 

PIEVE DI URAGO MELLA

 

CONCERTO del Coro della Consulta Giovanile di Brescia

                                    diretto dal maestro Narcisse Monga

Ancora una volta Giulio Mottinelli ha scelto l'antica Pieve di Urago Mella per allestire, con la consueta attenzione agli spazi e ai luoghi, la sua ultima raccolta di opere, intitolata semplicemente, ma significativamente, "Sentieri". Le mostre di Giulio, infatti, non sono solo esposizioni, ma creazione di ambienti, nei quali un attento e prezioso allestimento crea un'atmosfera inscindibile con i suoi quadri.

Dice di lui Mauro Corradini, nell'accompagnare le immagini raccolte nel prezioso catalogo di "Sentieri", che troverete nella Pieve: "L'artista ha mantenuto dentro di sé il potere dell'immaginazione; essa apre uno sguardo sempre nuovo ed incantato: voli, fantasie,visioni, viaggio poetico, letterario o fantastico, tra realtà, memoria, sogno, in una parola immaginazione, che ci fa scoprire non tanto l'evidenza delle cose, ma la loro essenza meravigliosa".

Su questi "sentieri" affascinanti e misteriosi l'artista ci invita ad un cammino che ci porta a recuperare il fascino innato delle cose e della natura.

Orari di apertura: feriali 16-19.30; sabato e festivi: 10-12.30 / 15.30-19.30

 

 L’Istituto Comprensivo Ovest 2 di Brescia

Il Comitato Genitori - La Pieve di Urago Mella

 organizzano la mostra di illustrazioni per l’infanzia

 

ILLUSTRARE EMOZIONI

presso la Pieve di Urago Mella

Dal 1 al 12 novembre 2017

Inaugurazione:

MERCOLEDI’ 1 NOVEMBRE ORE 17,00

 

Apertura:

lun. mart. merc. giov. ven.  h 10/12 - h 14/16

 

sab. dom .  h 10/12 - h 16/19

 

Esporranno gli artisti:

Amici Francesca 

Battaglia Giuseppe 

Bolometti Chiara 

Cantoni Mara

Casetto Laura

Dall’Asta Oliviero

Ferrari Antongionata

Micheli Eliana

Pezzotta Paola 

Valenti Luisa

Zani Laura

 

Sergio Benedettini nasce a Quinzano d'Oglio (Bs) nel 1954, ove opera tuttora.

Dopo aver frequentato il Liceo Artistico Foppa, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Nelle opere pittoriche di Benedettini, in cui i colori non tacciono l’effetto straordinario e coinvolgente, scorre un'aria metafisica, un'apparente neutralità, che invece si consolida in elementi e figure in grado di danzare e di volteggiare nel vortice dell'universo, degli astri e dei portali, delle giostre e dei caroselli.

Le abili velature rimodulano la vaghezza di ambienti fiabeschi, inseguono un’atmosfera sognante e poetica, in cui riemergono i ricordi di un mondo dolcemente vissuto, ritrasformato in visione.

PROSSIMI EVENTI

(possibili modifiche)

 

DA SABATO 23 SETTEMBRE A DOMENICA 8 OTTOBRE

MOSTRA PERSONALE DI ERNESTO BONERA

Pittore

 

DA SABATO 14 OTTOBRE A DOMENICA 29 OTTOBRE

MOSTRA PERSONALE DI SERGIO BENEDETTINI

Pittore

 

NOVEMBRE

MOSTRA PERSONALE DI GIULIO MOTTINELLI

Pittore 

 

                   ARTE

    SENZA PREGIUDIZIO

  13 MAGGIO - 28 MAGGIO

 

Il mondo abitato dall’uomo può essere diviso da muri, diffidenze, sospetti, perfino odi e guerre. Quello da noi indagato è composto da uomini e donne che stanno al di qua e al di là di un’inferriata: il confine posto dalla giustizia dei tribunali che separa  chi è stato giudicato e da chi ha giudicato.

Eppure rimane tra le due separate sponde un legame che nessuno può negare o annullare: entrambe le parti appartengono allo stesso fiume, alla stessa umanità.

Quando queste persone escono dai ruoli imposti necessariamente dall’ordine civile, ecco che nascono inaspettate comunanze, reciproci riconoscimenti, perfino simpatie nel senso greco del termine: patire insieme, provare insieme le stesse emozioni che prova l’altro.

E quale ambiente più in comunione dell’arte, dove le categorie del giudizio fuggono dalla legge per rifugiarsi nella bellezza?

Nessun uomo, per quanto rozzo, ignorante o semplicemente disperato, non prova, di fronte alla Pietà di Michelangelo, un moto di stupore, se non di sincera commozione.

Nessun uomo, almeno per un istante della sua vita, non è stato tentato da un sentimento di gioia, diciamo pure d’amore, anche se poi quel prezioso segreto è stato disperso nel nulla.

Per questo motivo, per questa speranza comune, le opere esposte in mostra riportano degli artisti solo il nome: essi sono giudici, carcerati, agenti e operatori dello Stato, condannati.

Nulla li distingue se non il coraggio di aver guardato oltre, verso un orizzonte dove le colpe e i ruoli sfumano, si sciolgono e poi risorgono a sola bellezza, unito destino.

 

L’immagine in epigrafe raffigura la storia esemplare di una donna, Pero, che allatta segretamente l’ateniese Cimone, il padre incarcerato e condannato a morte per fame. Lei viene scoperta da un secondino, ma il suo atto di generosità impressiona i funzionari che concedono il rilascio del padre. Trattasi in effetti di un particolare del grande quadro del Caravaggio dedicato alle Opere di misericordia corporale, realizzato a Napoli. Il tema è stato rappresentato frequentemente nell'arte.

Il Caravaggio, appena fuggito da Roma per evitare l’arresto, a causa di un assassinio commesso durante una rissa, rappresenta la scena con una contemporaneità impressionante: il vicolo del carcere è quello della città partenopea, affollato di figure che si agitano nel dramma della vita.

Nella donna che allatta l’amore filiale tocca un punto estremo, denudato: nulla è lasciato al sentimento; domina invece la disperazione della sopravvivenza, pure sovrastata da un infinito senso di pietà. 

 

ANTONIO GIGANTE ALLA PIEVE DI URAGO MELLA

Antonio Gigante, o Chi per Lui, decise poco di un anno fa che il suo camminare su questa terra fosse giunto alla fine.

Il cuore, stanco di battere per aver molto fatto ed amato, è trasmigrato in un "altrove" e lì si sta confortevolmente rinvigorendo.

Già si colgono i primi risultati della nuova vita (un accenno ci fu la scorsa estate a Borgo San Giacomo) perché ha ispirato ai suoi amici-allievi del Gruppo Incontri di Brescia di riproporlo attraverso le sue opere.

E' proprio questa la potenza dell'artista: lasciare attraverso ciò che ha creato un'eredità di pensieri, di affetti, di emozioni che vanno oltre le cose in sé.

E' l'arte di Tonino a reincarnarsi nella prestigiosa Pieve di Urago Mella ed i suoi quadri si trasformano da oggetti da ammirare in testimoni parlanti che ci raccontano di lui: uomo, insegnante, scenografo e pittore.

Uomo di grande sensibilità, insegnante dalla forte passione nel trasmettere tecniche e segreti, scenografo in grado di concepire il teatro come piazza della vita, pittore di immaginifica potenza.

Vari e complessi i cicli del suo dipingere, lasciati e poi ripresi: le prefiche, espressione di dolore lancinante, esagerato sebbene prezzolato, divengono nella pittura di Gigante emblemi di una sofferenza cosmica che noi non ammettiamo pur comprendendone l'esistenza.

I suoi quadri ce la gridano in faccia.

E poi i finti marmi. Vi si legge la maestria dello scenografo, ma le opere superano l'aspetto decorativo funzionale all'ambientazione rappresentativa per assurgere alla dignità di brandelli di storia. Di testimoni di un mondo aureo, di sapore classico.

Fortemente la modernità scompiglia la memoria del passato per irrompere con bagliori di rosso, con fasci di luce imperiosa che sconvolgono la quiete contemplativa della storia omaggiata da fronde d'ulivo su azzurri d'acqua marina.

Sintesi perfetta fra passato e presente.

In questa unione il tempo è annullato e l'artista è qui ancora perché la forza gestuale dei suoi quadri ce lo riconsegna intatto, quasi fosse di nuovo sui ponteggi della Chiesa parigina a realizzare un altro ciclo di affreschi per una religiosità, la sua, fondata sul colloquio interiore con l'Eterno.

Un dialogo sincero e ricco perché capace di tradursi in uno stile di vita di dedizione incondizionata alla famiglia, di disponibilità veramente docente per gli allievi, di generosa bonomia per gli amici.

Ecco che Maria, l'adorata moglie, col figlio e la nipote, ma soprattutto i suoi allievi si sono prodigati per questa prima uscita di Tonino in città.

Alcuni di questi esporranno, accanto alle sue, pure le loro opere, per stare insieme, per rivivere quel cenacolo umano, culturale ed artistico che tanto infiammò cuore e mente del Maestro Antonio Gigante.

Lui ci sarà e noi non potremo mancare.

 

Febbraio 2017                                                                     Agostino Garda

Immerso in paesaggi che scorrono senza interruzione, assediati dagli alberi piegati dal vento salino, dalle rocce multiformi e fantastiche dell’isola dei pastori o riempiti dai borghi gentili prospicienti la fiorita collina e adagiati tra ondosi vigneti, lo sguardo di Franco Paderno si perde in un mare vissuto con gli occhi di un fanciullo attonito, ora travolto dai colori e dalle odorose essenze, ora consapevole, nel ricordo, della lontana serenità che l’infanzia regala alle nuove creature.

Non vi è malinconia nelle velate brezze che tutto avvolgono: veloci istanti che portano con sé un amore profondo di vita, intessuto di mite tenerezza.

Franco, nel guardare il mondo, non cede al sentimentalismo: è impedito dal carattere della sua terra, in cui è cresciuto e alla quale resta ancorato, senza sapersene (né volersene) liberare: felice prigionia d’umori profondi e sinceri.

Quella terra gli ha donato una misura, un limite, un confine fatto da linee sottili che cercano l’orizzonte della breve collina.

Il sentiero conduce facilmente al culmine, ove la vista si allarga, ma senza apparecchiare paradisiaci fondali o strabilianti vedute mozzafiato.

E’ per questa misura, per questo passo antico e meditato, lieve e silenzioso, che una grazia sottile percorre le vedute, si insinua tra le case, i cortili, le strade bianche, i muri a secco, e riconduce perfino il mirabile paesaggio isolano ad una dolcissima stesura di veleggianti armonie.

Resta ad occhieggiare, pudicamente di lontano, tra alberi che sembrano fuggire dalla terra, inseparata radice, un sole-luna, a ricordarci che la luce non si separerà mai dal sogno, né il sogno dalla luce.


 

Roberto Paderno

TIZIANO CALCARI

MOSTRA PERSONALE

in coppia con Pierluigi Concheri - scultore

 

Dal 13 novembre al 27 novembre

Inaugurazione: Domenica 13 novembre – ore 17.00

Giovedì, Venerdì e Sabato – 16.00/19.00

Domenica – 10.00/12.00 - 16.00/19.00

 

Se non fosse per la trama sottomarina della tela o per qualche traccia più densa che emerge dalla superficie, graffiata qua e là in linee complementari alla figura, la pittura di Tiziano Calcari potrebbe apparire un tessuto leggero, pieno d’aria, attraversato da una luce composta e serena, addolcita dalla grazia di donne in primo piano, allungate in vesti austere.

I paesaggi, taciturni compagni, non cercano di predominare la grazia delle figure, ma l’accompagnano dolcemente: rimembranze classiche che richiamano un’antica armonia.

La presenza femminile, costante, chiara, elegantemente discreta, domina senza invadenza il lento scorrere del tempo, che appare rappreso, meglio, sospeso.

La quieta certezza delle donne, esposta con rassicurante innocenza, rinfranca, cura, solleva.

I dubbi scompaiono, ogni caduta viene scongiurata, la vita difesa.

Raro mondo di purezza che non appare troppo lontano, ma appartiene ad una quotidianità inaspettata, silenziosa, ritrovata.

Rassicurante sensazione d’inattesa castità, che pensavamo perduta.

Muta dolcezza che, con sottile incanto, si riaffaccia e conforta.

Occorre semplicità non di mente, ma di cuore, per creare quest’atmosfera serena, limpida, a cui si attinge con sollevato respiro, fuoriuscendo da un mondo che forse non ha più innocenza.

E questa capacità di Tiziano, di regalarci mitezza gentile e silente, avvalorata da un’intatta armonia, resta il carattere più prezioso della sua pittura.

 

PIERLUIGI CONCHERI

MOSTRA PERSONALE

in coppia con Tiziano Calcari - pittore

 

Dal 13 novembre al 27 novembre

Inaugurazione: Domenica 13 novembre – ore 17.00

Giovedì, Venerdì e Sabato – 16.00/19.00

Domenica – 10.00/12.00  - 16.00/19.00

 

Le forme, misteriosamente uscite dalle sue mani, rimandano a tutti i segreti del laboratorio, ove lo scultore, impolverato, arruffato artigiano, impreca e maledice la materia che non vuole aggiogarsi all’impresa.

Tutti gli scultori brontolano e bofonchiano contro marmi troppo duri o legni troppo storti e fibrosi.

Ma appena prima di affrontarli, come per vincere le loro durezze, li accarezzano, quasi fossero corpi vivi, lusingandone le vene, scrutandone i toni dei colori, ammirandone i segni innati con cui sono stati chissà dove formati.

Così fa Pierluigi Concheri, nel suo antro pieno di ferri e arnesi, preferendo la ruvida fatica al tocco leggero dei pittori di tela.

Da questi materiali ritrosi e insensibili escono (e l’artista non ti dirà mai come) morbidezze straordinariamente vive, che fluiscono in onde, curve al limite del volo, incavi che morbidamente affondano in oceani di leggerezza o improvvisi vuoti, come gorghi che contrastano la superficie.

La scultura di Concheri è elegantissima, raffinata, delicata: vorrebbe quasi farsi toccare, per sentirne, con la punta delle dita, la finezza dei lineamenti, la grazia dei movimenti.

Le sue superfici sono la pelle liscia e preziosa di una donna di gran classe, un poco altezzosa, consapevole della sua bellezza.

Si potrebbe credere che la varietà delle forme siano come il curioso scorrere di mutevoli umori, il variare improvviso del carattere di questa dama, difficile e capricciosa, incostante e volubile.

Ma la chiarezza del disegno, l’armonia dei spazi segnati, la sintesi delle forme, chiama ad altra conclusione, più meditata e vera.

Concheri rincorre, senza dichiararlo sfacciatamente, ma conservandolo in sé, quasi fosse segreto da scoprire, un intimo desiderio di umiltà, senza nessun compiacimento, senza nessun rispecchiamento, derivante solo da una naturale tendenza, da un innato carattere, che volge involontariamente ad una semplicità essenziale, primigenia, nativa.

Cadono allora gli ultimi pudori e d’improvviso chiodi e suture intersecano l’onda del racconto: sono ferite che dimostrano una sofferenza inaspettata, cuciture che aspirano a riunire ciò che è stato ingiustamente separato.

 

Sulle innalzate impalcature del dolore, ove talvolta il colore naturale del legno si tramuta in rosso, non cede tuttavia l’innata semplicità, che tutto lenisce e riconduce alla speranza, in elevate fughe morbide e sottili, trascinate dalla purezza.

ANGELO BORDIGA – PERSONALE

Dal 22 ottobre al 6 novembre 2016

Giovedì, Venerdì e Sabato – 16.00/19.00

Domenica 10.00/12.00 – 16.00/19.00

 

 

 

Angelo Bordiga osserva le sue figure da un’inferriata, sulla bocca di feritoie che penetrano dentro le desolate stanze di un nosocomio, immenso reparto ove le cose, le anime, le vite sono segreti sedimenti depositati nel tempo, in grumi e strati, sul fondo di un pozzo in cui generalmente non si osa guardare.

A causa di questo sguardo, portato oltre gli oscuri pertugi senza timore e senza ritegno, la sua rappresentazione appare “violenta” e “impietosa”.

Violenta non per il male prodotto, ma per il dolore o l'assenza ivi discoperti; impietosa non per la mancanza di compassione, ma per la sete insopprimibile di verità, per una fame insaziabile che non smette di mordere e cercare.

E nella penombra dei reparti (o delle sezioni esistenziali) Bordiga prima intravede, poi osserva, con  apparente distacco, apparentemente scevro da ogni umano cedimento, sedute figure che attendono, profili di spose lasciate, volti che le ombre stravolgono, abbandoni nella morte, disfacimenti ove si perde l’ultimo gesto, l’ultima parola o sussurro.

Bordiga non vorrebbe trovare, tra le stesure del suo lavoro, ciò che trova.

Ma non può rinunciare alle sequenze che scorrono tra le pareti invalicabili delle stanze racchiuse,  percorse dal suo sguardo.

E questa volontà di guardare dentro le finestre, dentro l’oscurità, senza volgersi alla luce chiara ed effimera, che, fuori dal falansterio umano, percorre lo spazio, è il segno di quanto questo l’artista abbia maturato, profondamente, tutta la dignità che occorre per scendere, con occhi ostinatamente aperti, negli abissi del pozzo.

 

In cui tutti siamo calati.

La giovanissima Chiara Faini ha tutte le qualità per esprimere il sentire delle nuove generazioni, fra innovazione, evoluzione, ricerca e nuovi orientamenti.

Il titolo della mostra, "La linea della vita", significativamente condensa l'orizzonte artistico e perfino sentimentale che Chiara porta con sé: approfondire, percorrere (o ripercorrere, seguendo i personali e nascosti depositi di esperienze ed emozioni) le vie esistenziali, appena solcate, fuori dal porto delle proprie intimità.

Chiara, come ogni giovane, si affaccia alla vita pronta a coglierne le novità.

Ma dimostra, sia nelle sensibilità che nei temi toccati, una già maturata consapevolezza, almeno negli intenti e nei modi dell'approccio.

Ad ogni iniziale avvio, l'onda solcata dalla prima prora non è nuova: nuovo è l'esperimento, il sentire il vento, lo spartire la cresta spumosa in cui affonda ogni esperienza, l'inebriante sensazione di essere in mare aperto.  Ma l'onda appena solcata è già stata navigata, ha già trovato approdi su cui si è infranta, da cui si è ritirata per ripartire ancora. In questo fluire, che è un rifluire, il mare della vita trascina con sé acque già percorse, su lontane rotte (linee) seguite da coloro che ci hanno preceduto, tra oggetti lasciati da altri, forse dimenticati, oppure abbandonati con l'inconsapevole (o sperata?) intenzione di essere trovati e ritrovati.

Chiara affronta questa esperienza pronta a raccogliere i messaggi misteriosi, celati nelle bottiglie rose dalle correnti, che incontra o ha già incontrato nel corso della suo impegno artistico.

Non disdegna di acciuffare gli oggetti portati dalla vita, e ce li ridistribuisce in rifatte sembianze, dopo averli osservati e meditati, sfuggendo quindi a quella superficiale prodezza che non raccoglie e non ritiene niente in sé.

Sintomo di segreta formula: che il nuovo è vero se ha avuto interesse e cura per ciò che è già stato, da altri, provato.

Sulla linea della vita.

Mostra Dio Misericordia

 

 

DIO MISERICORDIA

Mostra di Michel Pochet e 30 Artisti

Da SABATO 7 MAGGIO a DOMENICA 22 MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Domenica 8 maggio 2016 - ore 20.30

             Serata di cori multietnici all'insegna dell'unione dei popoli:

             > Coro degli Ortodossi Slavi e Rumeni

             > Coro Islamico di Torino

             > Coro Cattolico della Consulta diocesana

              Domenica 22 maggio - ore 18.00

              Pomeriggio con testimonianze sulle buone relazioni:

              "Dare luoghi al bene nella città"

Intorno a Michel Pochet, artista poliedrico che ha scelto di rappresentare con la sua opera i luoghi e i segni con i quali il Dio cristiano si fa presente in bellezza e splendore di verità, realizzando grandi teli simbolici e arazzi spettacolari, si assiepano 30 artisti bresciani, coinvolti nella immaginazione della Misericordia. Viene così offerto un viaggio intenso nel perdono, nella tenerezza e nella compassione. L'evento, inserito nella cornice cittadina del Corpus Hominis, con numerose altre opere di Michel Pochet sparse per la città e la provincia, vuole essere un messaggio di pace e di speranza per tutti i popoli.

 

                               

 

BICICLETTE - IMMAGINI DI VENTO

Mostra Collettiva

Da SABATO 16 APRILE a DOMENICA 1° MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 16 aprile, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Sabato 23 aprile 2016 - ore 20.30

             Serata di approfondimento delle tematiche sulla bicicletta:

             > "Comportamenti e normative del saggio ciclista"

                  a cura di Paolo Bondaschi;

             > "La bicicletta e il suo avvenire"

                  a cura di Piero Pasquali, Presidente di "Amici della bici" di Brescia;

             > "Oltremella e città: la mobilità ciclabile e non"

                 a cura di Federico Manzoni, Assessore alla Mobilità del Comune di

                 Brescia.

              Domenica 1° maggio - ore 20.30

              A conclusione della mostra l'"Ensemble a plettro Corelli" terrà un

              concerto di musica classica e popolare - a cura di Piergiorgio Gasparini.

La mostra è nata dal desiderio di ricordare l'amico Andrea Tonolini, ad un anno dalla scomparsa, tenace e umile protagonista delle avventure del G.S. Urago Mella, di cui è stato presidente, animatore, ed appassionato partecipe, nonché, con grande generosità, collaboratore dell’Associazione Amici della Pieve.

Ci sarà tempo per parlare della sua figura, in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Qui vogliamo sottolineare la sua spontaneità, semplicità, bontà di cuore, ma soprattutto la sua gentilezza.

Sì, Andrea è stato un amico gentile, il tratto della finezza semplice e serena del suo animo che tutti abbiamo apprezzato e che ha lasciato una “dolce” memoria fra noi.

 

La Mostra a tema che abbiamo allestito ha richiamato numerosi artisti che generosamente hanno aderito al tema della bicicletta, rivissuta nel sogno, nella libertà, nel movimento, nella gioia vitale, persino nei ricordi giovanili (mezzo per scorrazzare in ogni dove) o in quella ragazza alla quale, nei tempi passati, abbiamo dato un trepidante passaggio sulla “canna” del telaio, inebriandoci del profumo dei suoi capelli e del suono delle sue risate.

La bicicletta è una moto senza motore: sua forza sono i muscoli, le gambe del ciclista, il respiro teso delle salite, la boccata d’aria nel vento rapido e inebriante delle discese, la sconfinata pedalata della pianura.

Mito sportivo per eccellenza, tutt’uno con il suo cavaliere, la bicicletta ci porta lontano: nel vicolo ombroso di una vecchia città, sul prato fiorito ai margini della periferia, tra le colline parate di vigneti ad ogni curva, o sulla cima del monte, dove il nostro pedalare vorrebbe continuare, oltre l’orizzonte, oltre il cielo, verso quell’ultimo spiazzo ove il gruppo si ricompatterà.

ARTISTI IN ESPOSIZIONE

Pittori:

Aldrighi Ugo - Allegri Francesco - Arbosti Pierangelo - Archetti Enzo - Bellini Dino - Biscuola Gianluigi - Bellini Laura - Bordiga Angelo - Brognoli Rosanna - Bonometti Mario - Duina Egidio - Fantoni Lia - Faini Chiara - Formigoni Roberto - Garosio Ottorino - Gabbia Domenico - Grasso Caprioli Adriano - Gasparini laura - Gueggia Gianni - Laffranchi Giancarla - Muchetti Tancredi - Rovetta Franco - Sellini Katia - Tanfogli Letizia - Tramonta Piero - Vezzoli William - Zani Laura

Scultori:

Di Bosso (Verona) - Bertoli Luigi - Bombardieri Remo - Concheri Pierluigi - Sanzeni Lino

 

Gli Amici della Pieve di Urago Mella ringraziano tutti gli artisti per aver rivolto la loro creatività all'immagine e all'immaginario della bicicletta.

 

LILIANA ROSSINI

"Espressività della materia"

Jackson Pollock

 Da SABATO 13 FEBBRAIO a DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 13 febbraio, ore 17.00

Apertura: Feriali 16.00-19.30

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.30

L'uso della spatola, a cui la pittrice ricorre nelle sue realizzazioni quale mezzo privilegiato, corrisponde all'amore per la matericità, per i colori pieni, per il gesto artistico immediato ed efficace.

Il titolo della mostra, "Espressività della materia", denuncia senza tentennamenti l'intento  dell'artista di piegare la pasta colorica al gesto, riempiendo lo spazio con un susseguirsi di cromatismi nei quali trascorre vitalità, volontà creativa e forza espressiva.

 

La corposità che ne risulta è dinamica e vibrante, aperta ad approdi che si intuiscono non ancora conclusi, verso mete riservate al futuro.

 

La FONDAZIONE DOLCI presenta

la 18^ MOSTRA DEDICATA AGLI ARTISTI BRESCIANI SCOMPARSI

come visti, interpretati e vissuti da

LUCIANO SPIAZZI

DA SABATO 9 GENNAIO A DOMENICA 24 GENNAIO 2016

Inaugurazione: Sabato 9 Gennaio - ore 17.00

Orari: Da mercoledì a sabato - 16.00/19.00

           Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

           Lunedì e martedì chiuso

All'inaugurazione viene presentato il volume "Luciano Spiazzi - L'arte come svelamento del dono", dedicato a colui che ha vissuto con maggior intensità mezzo secolo d'arte bresciana. Convinto sostenitore della libertà e dell'autonomia espressiva di ogni artista, il "professore" sosteneva che le opere di pittori e scultori "servono a mantenere intatta la dimensione umana della vita".

Intervengono alla presentazione Marcello Zane, giornalista e curatore del volume, Raffaele Spiazzi, figlio di Luciano, ed Ermes Pasini, in rappresentanza della Fondazione Dolci.

Segue la proiezione di immagini dedicate a Luciano Spiazzi, realizzate da Franco Bettini e presentate da Alessandro Bettini, figlio del fotografo.

Le opere presentate nella mostra sono accompagnate da testi che riportano le emozioni del professor Luciano.

 

Un prezioso filo conduttore, che aiuta il visitatore a comprendere, con intensità e pienezza, l'arte in tutte le sue espressioni.

 

GIULIO MOTTINELLI

"Premìster"

 Da SABATO 21 NOVEMBRE a DOMENICA 20 DICEMBRE

Orari:

Inaugurazione il 21 novembre, ore 17

Apertura: Feriali 16,30-19,30

                Sabato e festivi: 10-12,30 / 15,30-19,30

                Martedì chiuso

Giulio Mottinelli non avrebbe bisogno di presentazioni, in quanto conosciutissimo autore  di casa alla Pieve, ove non manca di creare, con "maniaca" accuratezza, preziosi allestimenti che accompagnano il visitatore a godere, se ancora non basta, del fascino delle sue opere.

E che abbia avuto a che fare, in antico, con la macchina fotografica o da ripresa, lo si coglie da una sorta di precisione fantastica, in cui raccoglie un mondo traguardato attraverso ottiche spettacolari, lenti magiche che lo trasformano in un immenso teatro naturale.

Passato attraverso città accerchianti, monumenti morenti e animali parlanti, ora il pittore sembra giunto, anzi ritornato, alle sembianze infantili, ma non infanti, che vedono tutto il magico della natura, perchè solo in quella il mistero trascina ogni cosa.

Gli uccelli, i nidi, le nebbie, i prati, gli alberi, le foglie cadute vive, galleggiano immersi in raggi di luce, ove anche la luna è sole, ove l'ombra è arabesco e tutto, infine, paesaggio silente e trasognato. 

 

Resta un sapore d'incanto che ammalia il visitatore.

 

ALESSANDRO GABBIA

"Viaggio al termine della notte"

Opere dal 2005 al 2015

 Da SABATO 31 OTTOBRE a DOMENICA 15 NOVEMBRE

Inaugurazione: Sabato 31 Ottobre - ore 18.00,

con la presentazione della monografia "Viaggio nei confini dell'Anima" a cura di Floriano De Santi e Marco Vinetti.

Orari:

Da martedì a Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00

Domenica: dalle 10.00 alle 12.00 - dalle 16.00 alle 19.00


Alessandro Gabbia, giovane ed affermato pittore, è figlio d'arte, già presente in numerose mostre collettive e personali, fra cui quella con il padre Domenico proprio in Pieve nell'ottobre di due anni fa.

L'artista indaga volti e costumi, senza il timore di scalfire sguardi, pieghe, rughe e fisionomie, per attraversarle coraggiosamente, alla ricerca della loro identità.

Un percorso che, per assumere verità, richiede una "avventatezza artistica", determinata a non perdere le tracce essenziali per condurre alla rivelazione.

Sul filo del rischio, Alessandro Gabbia sa entrare, con decisa coerenza, nel buio delle umane cose, trapassandone le identità, per ricercare o ritrovare una lontana, possibile luminosità.

 

Lo sforzo del viaggio e della ricerca, spinto dalla necessitante volontà di superare l'umano enigma, ha portato l'artista, dalle piccole, minute, sottili immagini, alla dilatazione dei volti su immense superfici. L'apparente fissità degli sguardi trafigge l'astante, cercando in chi guarda ciò che è guardato: un gioco che non si chiude se non nel mistero dell'esistenza.

 

MOSTRA COLLETTIVA DI

ARTISTI VARI

Da SABATO 10 OTTOBRE a DOMENICA 25 OTTOBRE

Sabato 10 ottobre - ore 16,00: Apertura

                             - ore 17,00: Inaugurazione con rinfresco offerto dagli artisti

Orari: Venerdì e Sabato - dalle ore 16,00 alle ore 19,00

           Domenica - dalle ore 10,00 alle ore 12,00 / dalle ore 16,00 alle ore 19,00

Saranno presenti in Pieve 19 artisti di antica e nuova frequentazione.

Artisti:

- Pierangelo Arbosti

- Gianluigi Biscuola

- Remo Bombardieri

- Mario Bonometti

- Angelo Bordiga

- Tiziano Calcari

- Pierluigi Concheri

- Egidio Duina

- William Fantini

- Laura Gasparini

- Carla Gasparini

- Franco Paderno

- Lino Sanzeni

- Franco Rovetta

- Elisa Taiola

- William Vezzoli

- Laura Zani

- Alberto Zappa

- Rosangela Zipponi

 

MOSTRA PERSONALE DI

ERNESTO BONERA

Da SABATO 19 SETTEMBRE a DOMENICA 4 OTTOBRE

Orari: da Martedì a Venerdì - 16.00/19.00

           Sabato e Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

L'artista espone una selezione delle sue opere, in cui scorrono silenziosi paesaggi lacustri, stagni, acque, contrapposti alle piccole nature morte. Ritornano, in grandi superfici, le ninfee, costantemente ripetute in toni cangianti e coloristiche impressioni. Monet è ben presente nelle superfici acquee di Bonera, ma le sensazioni vengono rivissute in termini che sfuggono al languore romantico, per presentarsi più intime e riposate.

La stessa intimità ricorre, in forme ed espressioni diverse, nelle nature morte: anche qui viene evocato un altro grande autore, Morandi, nelle bottiglie bianche, nelle conchiglie, nei vitrei contenitori, posti su una tavola povera, appena accompagnata da una tovaglia semplice senza ricami, da oggetti familiari che richiamano interni quieti e soffusi di sottile memoria, di ricordi parentali, di vacanze felici, di piccole stanze vissute.

I bianchi e gli azzurri materici non feriscono il sussurro delle memorie, anzi le accompagnano, senza prevalicare, verso pudiche emozioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CALENDARIO  EVENTI 

                                                         2015 / 2016

 

                            

Jackson Pollock

 

DIO MISERICORDIA

Mostra di Michel Pochet e 30 Artisti

Da SABATO 7 MAGGIO a DOMENICA 22 MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Domenica 8 maggio 2016 - ore 20.30

             Serata di cori multietnici all'insegna dell'unione dei popoli:

             > Coro degli Ortodossi Slavi e Rumeni

             > Coro Islamico di Torino

             > Coro Cattolico della Consulta diocesana

              Domenica 22 maggio - ore 18.00

              Pomeriggio con testimonianze sulle buone relazioni:

              "Dare luoghi al bene nella città"

Intorno a Michel Pochet, artista poliedrico che ha scelto di rappresentare con la sua opera i luoghi e i segni con i quali il Dio cristiano si fa presente in bellezza e splendore di verità, realizzando grandi teli simbolici e arazzi spettacolari, si assiepano 30 artisti bresciani, coinvolti nella immaginazione della Misericordia. Viene così offerto un viaggio intenso nel perdono, nella tenerezza e nella compassione. L'evento, inserito nella cornice cittadina del Corpus Hominis, con numerose altre opere di Michel Pochet sparse per la città e la provincia, vuole essere un messaggio di pace e di speranza per tutti i popoli.

 

                               

 

BICICLETTE - IMMAGINI DI VENTO

Mostra Collettiva

Da SABATO 16 APRILE a DOMENICA 1° MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 16 aprile, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Sabato 23 aprile 2016 - ore 20.30

             Serata di approfondimento delle tematiche sulla bicicletta:

             > "Comportamenti e normative del saggio ciclista"

                  a cura di Paolo Bondaschi;

             > "La bicicletta e il suo avvenire"

                  a cura di Piero Pasquali, Presidente di "Amici della bici" di Brescia;

             > "Oltremella e città: la mobilità ciclabile e non"

                 a cura di Federico Manzoni, Assessore alla Mobilità del Comune di

                 Brescia.

              Domenica 1° maggio - ore 20.30

              A conclusione della mostra l'"Ensemble a plettro Corelli" terrà un

              concerto di musica classica e popolare - a cura di Piergiorgio Gasparini.

La mostra è nata dal desiderio di ricordare l'amico Andrea Tonolini, ad un anno dalla scomparsa, tenace e umile protagonista delle avventure del G.S. Urago Mella, di cui è stato presidente, animatore, ed appassionato partecipe, nonché, con grande generosità, collaboratore dell’Associazione Amici della Pieve.

Ci sarà tempo per parlare della sua figura, in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Qui vogliamo sottolineare la sua spontaneità, semplicità, bontà di cuore, ma soprattutto la sua gentilezza.

Sì, Andrea è stato un amico gentile, il tratto della finezza semplice e serena del suo animo che tutti abbiamo apprezzato e che ha lasciato una “dolce” memoria fra noi.

 

La Mostra a tema che abbiamo allestito ha richiamato numerosi artisti che generosamente hanno aderito al tema della bicicletta, rivissuta nel sogno, nella libertà, nel movimento, nella gioia vitale, persino nei ricordi giovanili (mezzo per scorrazzare in ogni dove) o in quella ragazza alla quale, nei tempi passati, abbiamo dato un trepidante passaggio sulla “canna” del telaio, inebriandoci del profumo dei suoi capelli e del suono delle sue risate.

La bicicletta è una moto senza motore: sua forza sono i muscoli, le gambe del ciclista, il respiro teso delle salite, la boccata d’aria nel vento rapido e inebriante delle discese, la sconfinata pedalata della pianura.

Mito sportivo per eccellenza, tutt’uno con il suo cavaliere, la bicicletta ci porta lontano: nel vicolo ombroso di una vecchia città, sul prato fiorito ai margini della periferia, tra le colline parate di vigneti ad ogni curva, o sulla cima del monte, dove il nostro pedalare vorrebbe continuare, oltre l’orizzonte, oltre il cielo, verso quell’ultimo spiazzo ove il gruppo si ricompatterà.

ARTISTI IN ESPOSIZIONE

Pittori:

Aldrighi Ugo - Allegri Francesco - Arbosti Pierangelo - Archetti Enzo - Bellini Dino - Biscuola Gianluigi - Bellini Laura - Bordiga Angelo - Brognoli Rosanna - Bonometti Mario - Duina Egidio - Fantoni Lia - Faini Chiara - Formigoni Roberto - Garosio Ottorino - Gabbia Domenico - Grasso Caprioli Adriano - Gasparini laura - Gueggia Gianni - Laffranchi Giancarla - Muchetti Tancredi - Rovetta Franco - Sellini Katia - Tanfogli Letizia - Tramonta Piero - Vezzoli William - Zani Laura

Scultori:

Di Bosso (Verona) - Bertoli Luigi - Bombardieri Remo - Concheri Pierluigi - Sanzeni Lino

 

Gli Amici della Pieve di Urago Mella ringraziano tutti gli artisti per aver rivolto la loro creatività all'immagine e all'immaginario della bicicletta.

 

LILIANA ROSSINI

"Espressività della materia"

Jackson Pollock

 Da SABATO 13 FEBBRAIO a DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 13 febbraio, ore 17.00

Apertura: Feriali 16.00-19.30

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.30

L'uso della spatola, a cui la pittrice ricorre nelle sue realizzazioni quale mezzo privilegiato, corrisponde all'amore per la matericità, per i colori pieni, per il gesto artistico immediato ed efficace.

Il titolo della mostra, "Espressività della materia", denuncia senza tentennamenti l'intento  dell'artista di piegare la pasta colorica al gesto, riempiendo lo spazio con un susseguirsi di cromatismi nei quali trascorre vitalità, volontà creativa e forza espressiva.

 

La corposità che ne risulta è dinamica e vibrante, aperta ad approdi che si intuiscono non ancora conclusi, verso mete riservate al futuro.

 

La FONDAZIONE DOLCI presenta

la 18^ MOSTRA DEDICATA AGLI ARTISTI BRESCIANI SCOMPARSI

come visti, interpretati e vissuti da

LUCIANO SPIAZZI

DA SABATO 9 GENNAIO A DOMENICA 24 GENNAIO 2016

Inaugurazione: Sabato 9 Gennaio - ore 17.00

Orari: Da mercoledì a sabato - 16.00/19.00

           Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

           Lunedì e martedì chiuso

All'inaugurazione viene presentato il volume "Luciano Spiazzi - L'arte come svelamento del dono", dedicato a colui che ha vissuto con maggior intensità mezzo secolo d'arte bresciana. Convinto sostenitore della libertà e dell'autonomia espressiva di ogni artista, il "professore" sosteneva che le opere di pittori e scultori "servono a mantenere intatta la dimensione umana della vita".

Intervengono alla presentazione Marcello Zane, giornalista e curatore del volume, Raffaele Spiazzi, figlio di Luciano, ed Ermes Pasini, in rappresentanza della Fondazione Dolci.

Segue la proiezione di immagini dedicate a Luciano Spiazzi, realizzate da Franco Bettini e presentate da Alessandro Bettini, figlio del fotografo.

Le opere presentate nella mostra sono accompagnate da testi che riportano le emozioni del professor Luciano.

 

Un prezioso filo conduttore, che aiuta il visitatore a comprendere, con intensità e pienezza, l'arte in tutte le sue espressioni.

 

GIULIO MOTTINELLI

"Premìster"

 Da SABATO 21 NOVEMBRE a DOMENICA 20 DICEMBRE

Orari:

Inaugurazione il 21 novembre, ore 17

Apertura: Feriali 16,30-19,30

                Sabato e festivi: 10-12,30 / 15,30-19,30

                Martedì chiuso

Giulio Mottinelli non avrebbe bisogno di presentazioni, in quanto conosciutissimo autore  di casa alla Pieve, ove non manca di creare, con "maniaca" accuratezza, preziosi allestimenti che accompagnano il visitatore a godere, se ancora non basta, del fascino delle sue opere.

E che abbia avuto a che fare, in antico, con la macchina fotografica o da ripresa, lo si coglie da una sorta di precisione fantastica, in cui raccoglie un mondo traguardato attraverso ottiche spettacolari, lenti magiche che lo trasformano in un immenso teatro naturale.

Passato attraverso città accerchianti, monumenti morenti e animali parlanti, ora il pittore sembra giunto, anzi ritornato, alle sembianze infantili, ma non infanti, che vedono tutto il magico della natura, perchè solo in quella il mistero trascina ogni cosa.

Gli uccelli, i nidi, le nebbie, i prati, gli alberi, le foglie cadute vive, galleggiano immersi in raggi di luce, ove anche la luna è sole, ove l'ombra è arabesco e tutto, infine, paesaggio silente e trasognato. 

 

Resta un sapore d'incanto che ammalia il visitatore.

 

ALESSANDRO GABBIA

"Viaggio al termine della notte"

Opere dal 2005 al 2015

 Da SABATO 31 OTTOBRE a DOMENICA 15 NOVEMBRE

Inaugurazione: Sabato 31 Ottobre - ore 18.00,

con la presentazione della monografia "Viaggio nei confini dell'Anima" a cura di Floriano De Santi e Marco Vinetti.

Orari:

Da martedì a Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00

Domenica: dalle 10.00 alle 12.00 - dalle 16.00 alle 19.00


Alessandro Gabbia, giovane ed affermato pittore, è figlio d'arte, già presente in numerose mostre collettive e personali, fra cui quella con il padre Domenico proprio in Pieve nell'ottobre di due anni fa.

L'artista indaga volti e costumi, senza il timore di scalfire sguardi, pieghe, rughe e fisionomie, per attraversarle coraggiosamente, alla ricerca della loro identità.

Un percorso che, per assumere verità, richiede una "avventatezza artistica", determinata a non perdere le tracce essenziali per condurre alla rivelazione.

Sul filo del rischio, Alessandro Gabbia sa entrare, con decisa coerenza, nel buio delle umane cose, trapassandone le identità, per ricercare o ritrovare una lontana, possibile luminosità.

 

Lo sforzo del viaggio e della ricerca, spinto dalla necessitante volontà di superare l'umano enigma, ha portato l'artista, dalle piccole, minute, sottili immagini, alla dilatazione dei volti su immense superfici. L'apparente fissità degli sguardi trafigge l'astante, cercando in chi guarda ciò che è guardato: un gioco che non si chiude se non nel mistero dell'esistenza.

 

MOSTRA COLLETTIVA DI

ARTISTI VARI

Da SABATO 10 OTTOBRE a DOMENICA 25 OTTOBRE

Sabato 10 ottobre - ore 16,00: Apertura

                             - ore 17,00: Inaugurazione con rinfresco offerto dagli artisti

Orari: Venerdì e Sabato - dalle ore 16,00 alle ore 19,00

           Domenica - dalle ore 10,00 alle ore 12,00 / dalle ore 16,00 alle ore 19,00

Saranno presenti in Pieve 19 artisti di antica e nuova frequentazione.

Artisti:

- Pierangelo Arbosti

- Gianluigi Biscuola

- Remo Bombardieri

- Mario Bonometti

- Angelo Bordiga

- Tiziano Calcari

- Pierluigi Concheri

- Egidio Duina

- William Fantini

- Laura Gasparini

- Carla Gasparini

- Franco Paderno

- Lino Sanzeni

- Franco Rovetta

- Elisa Taiola

- William Vezzoli

- Laura Zani

- Alberto Zappa

- Rosangela Zipponi

 

MOSTRA PERSONALE DI

ERNESTO BONERA

Da SABATO 19 SETTEMBRE a DOMENICA 4 OTTOBRE

Orari: da Martedì a Venerdì - 16.00/19.00

           Sabato e Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

L'artista espone una selezione delle sue opere, in cui scorrono silenziosi paesaggi lacustri, stagni, acque, contrapposti alle piccole nature morte. Ritornano, in grandi superfici, le ninfee, costantemente ripetute in toni cangianti e coloristiche impressioni. Monet è ben presente nelle superfici acquee di Bonera, ma le sensazioni vengono rivissute in termini che sfuggono al languore romantico, per presentarsi più intime e riposate.

La stessa intimità ricorre, in forme ed espressioni diverse, nelle nature morte: anche qui viene evocato un altro grande autore, Morandi, nelle bottiglie bianche, nelle conchiglie, nei vitrei contenitori, posti su una tavola povera, appena accompagnata da una tovaglia semplice senza ricami, da oggetti familiari che richiamano interni quieti e soffusi di sottile memoria, di ricordi parentali, di vacanze felici, di piccole stanze vissute.

I bianchi e gli azzurri materici non feriscono il sussurro delle memorie, anzi le accompagnano, senza prevalicare, verso pudiche emozioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CALENDARIO  EVENTI 

                                                         2015 / 2016

 

                            

Jackson Pollock

 

DIO MISERICORDIA

Mostra di Michel Pochet e 30 Artisti

Da SABATO 7 MAGGIO a DOMENICA 22 MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Domenica 8 maggio 2016 - ore 20.30

             Serata di cori multietnici all'insegna dell'unione dei popoli:

             > Coro degli Ortodossi Slavi e Rumeni

             > Coro Islamico di Torino

             > Coro Cattolico della Consulta diocesana

              Domenica 22 maggio - ore 18.00

              Pomeriggio con testimonianze sulle buone relazioni:

              "Dare luoghi al bene nella città"

Intorno a Michel Pochet, artista poliedrico che ha scelto di rappresentare con la sua opera i luoghi e i segni con i quali il Dio cristiano si fa presente in bellezza e splendore di verità, realizzando grandi teli simbolici e arazzi spettacolari, si assiepano 30 artisti bresciani, coinvolti nella immaginazione della Misericordia. Viene così offerto un viaggio intenso nel perdono, nella tenerezza e nella compassione. L'evento, inserito nella cornice cittadina del Corpus Hominis, con numerose altre opere di Michel Pochet sparse per la città e la provincia, vuole essere un messaggio di pace e di speranza per tutti i popoli.

 

                               

 

BICICLETTE - IMMAGINI DI VENTO

Mostra Collettiva

Da SABATO 16 APRILE a DOMENICA 1° MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 16 aprile, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Sabato 23 aprile 2016 - ore 20.30

             Serata di approfondimento delle tematiche sulla bicicletta:

             > "Comportamenti e normative del saggio ciclista"

                  a cura di Paolo Bondaschi;

             > "La bicicletta e il suo avvenire"

                  a cura di Piero Pasquali, Presidente di "Amici della bici" di Brescia;

             > "Oltremella e città: la mobilità ciclabile e non"

                 a cura di Federico Manzoni, Assessore alla Mobilità del Comune di

                 Brescia.

              Domenica 1° maggio - ore 20.30

              A conclusione della mostra l'"Ensemble a plettro Corelli" terrà un

              concerto di musica classica e popolare - a cura di Piergiorgio Gasparini.

La mostra è nata dal desiderio di ricordare l'amico Andrea Tonolini, ad un anno dalla scomparsa, tenace e umile protagonista delle avventure del G.S. Urago Mella, di cui è stato presidente, animatore, ed appassionato partecipe, nonché, con grande generosità, collaboratore dell’Associazione Amici della Pieve.

Ci sarà tempo per parlare della sua figura, in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Qui vogliamo sottolineare la sua spontaneità, semplicità, bontà di cuore, ma soprattutto la sua gentilezza.

Sì, Andrea è stato un amico gentile, il tratto della finezza semplice e serena del suo animo che tutti abbiamo apprezzato e che ha lasciato una “dolce” memoria fra noi.

 

La Mostra a tema che abbiamo allestito ha richiamato numerosi artisti che generosamente hanno aderito al tema della bicicletta, rivissuta nel sogno, nella libertà, nel movimento, nella gioia vitale, persino nei ricordi giovanili (mezzo per scorrazzare in ogni dove) o in quella ragazza alla quale, nei tempi passati, abbiamo dato un trepidante passaggio sulla “canna” del telaio, inebriandoci del profumo dei suoi capelli e del suono delle sue risate.

La bicicletta è una moto senza motore: sua forza sono i muscoli, le gambe del ciclista, il respiro teso delle salite, la boccata d’aria nel vento rapido e inebriante delle discese, la sconfinata pedalata della pianura.

Mito sportivo per eccellenza, tutt’uno con il suo cavaliere, la bicicletta ci porta lontano: nel vicolo ombroso di una vecchia città, sul prato fiorito ai margini della periferia, tra le colline parate di vigneti ad ogni curva, o sulla cima del monte, dove il nostro pedalare vorrebbe continuare, oltre l’orizzonte, oltre il cielo, verso quell’ultimo spiazzo ove il gruppo si ricompatterà.

ARTISTI IN ESPOSIZIONE

Pittori:

Aldrighi Ugo - Allegri Francesco - Arbosti Pierangelo - Archetti Enzo - Bellini Dino - Biscuola Gianluigi - Bellini Laura - Bordiga Angelo - Brognoli Rosanna - Bonometti Mario - Duina Egidio - Fantoni Lia - Faini Chiara - Formigoni Roberto - Garosio Ottorino - Gabbia Domenico - Grasso Caprioli Adriano - Gasparini laura - Gueggia Gianni - Laffranchi Giancarla - Muchetti Tancredi - Rovetta Franco - Sellini Katia - Tanfogli Letizia - Tramonta Piero - Vezzoli William - Zani Laura

Scultori:

Di Bosso (Verona) - Bertoli Luigi - Bombardieri Remo - Concheri Pierluigi - Sanzeni Lino

 

Gli Amici della Pieve di Urago Mella ringraziano tutti gli artisti per aver rivolto la loro creatività all'immagine e all'immaginario della bicicletta.

 

LILIANA ROSSINI

"Espressività della materia"

Jackson Pollock

 Da SABATO 13 FEBBRAIO a DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 13 febbraio, ore 17.00

Apertura: Feriali 16.00-19.30

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.30

L'uso della spatola, a cui la pittrice ricorre nelle sue realizzazioni quale mezzo privilegiato, corrisponde all'amore per la matericità, per i colori pieni, per il gesto artistico immediato ed efficace.

Il titolo della mostra, "Espressività della materia", denuncia senza tentennamenti l'intento  dell'artista di piegare la pasta colorica al gesto, riempiendo lo spazio con un susseguirsi di cromatismi nei quali trascorre vitalità, volontà creativa e forza espressiva.

 

La corposità che ne risulta è dinamica e vibrante, aperta ad approdi che si intuiscono non ancora conclusi, verso mete riservate al futuro.

 

La FONDAZIONE DOLCI presenta

la 18^ MOSTRA DEDICATA AGLI ARTISTI BRESCIANI SCOMPARSI

come visti, interpretati e vissuti da

LUCIANO SPIAZZI

DA SABATO 9 GENNAIO A DOMENICA 24 GENNAIO 2016

Inaugurazione: Sabato 9 Gennaio - ore 17.00

Orari: Da mercoledì a sabato - 16.00/19.00

           Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

           Lunedì e martedì chiuso

All'inaugurazione viene presentato il volume "Luciano Spiazzi - L'arte come svelamento del dono", dedicato a colui che ha vissuto con maggior intensità mezzo secolo d'arte bresciana. Convinto sostenitore della libertà e dell'autonomia espressiva di ogni artista, il "professore" sosteneva che le opere di pittori e scultori "servono a mantenere intatta la dimensione umana della vita".

Intervengono alla presentazione Marcello Zane, giornalista e curatore del volume, Raffaele Spiazzi, figlio di Luciano, ed Ermes Pasini, in rappresentanza della Fondazione Dolci.

Segue la proiezione di immagini dedicate a Luciano Spiazzi, realizzate da Franco Bettini e presentate da Alessandro Bettini, figlio del fotografo.

Le opere presentate nella mostra sono accompagnate da testi che riportano le emozioni del professor Luciano.

 

Un prezioso filo conduttore, che aiuta il visitatore a comprendere, con intensità e pienezza, l'arte in tutte le sue espressioni.

 

GIULIO MOTTINELLI

"Premìster"

 Da SABATO 21 NOVEMBRE a DOMENICA 20 DICEMBRE

Orari:

Inaugurazione il 21 novembre, ore 17

Apertura: Feriali 16,30-19,30

                Sabato e festivi: 10-12,30 / 15,30-19,30

                Martedì chiuso

Giulio Mottinelli non avrebbe bisogno di presentazioni, in quanto conosciutissimo autore  di casa alla Pieve, ove non manca di creare, con "maniaca" accuratezza, preziosi allestimenti che accompagnano il visitatore a godere, se ancora non basta, del fascino delle sue opere.

E che abbia avuto a che fare, in antico, con la macchina fotografica o da ripresa, lo si coglie da una sorta di precisione fantastica, in cui raccoglie un mondo traguardato attraverso ottiche spettacolari, lenti magiche che lo trasformano in un immenso teatro naturale.

Passato attraverso città accerchianti, monumenti morenti e animali parlanti, ora il pittore sembra giunto, anzi ritornato, alle sembianze infantili, ma non infanti, che vedono tutto il magico della natura, perchè solo in quella il mistero trascina ogni cosa.

Gli uccelli, i nidi, le nebbie, i prati, gli alberi, le foglie cadute vive, galleggiano immersi in raggi di luce, ove anche la luna è sole, ove l'ombra è arabesco e tutto, infine, paesaggio silente e trasognato. 

 

Resta un sapore d'incanto che ammalia il visitatore.

 

ALESSANDRO GABBIA

"Viaggio al termine della notte"

Opere dal 2005 al 2015

 Da SABATO 31 OTTOBRE a DOMENICA 15 NOVEMBRE

Inaugurazione: Sabato 31 Ottobre - ore 18.00,

con la presentazione della monografia "Viaggio nei confini dell'Anima" a cura di Floriano De Santi e Marco Vinetti.

Orari:

Da martedì a Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00

Domenica: dalle 10.00 alle 12.00 - dalle 16.00 alle 19.00


Alessandro Gabbia, giovane ed affermato pittore, è figlio d'arte, già presente in numerose mostre collettive e personali, fra cui quella con il padre Domenico proprio in Pieve nell'ottobre di due anni fa.

L'artista indaga volti e costumi, senza il timore di scalfire sguardi, pieghe, rughe e fisionomie, per attraversarle coraggiosamente, alla ricerca della loro identità.

Un percorso che, per assumere verità, richiede una "avventatezza artistica", determinata a non perdere le tracce essenziali per condurre alla rivelazione.

Sul filo del rischio, Alessandro Gabbia sa entrare, con decisa coerenza, nel buio delle umane cose, trapassandone le identità, per ricercare o ritrovare una lontana, possibile luminosità.

 

Lo sforzo del viaggio e della ricerca, spinto dalla necessitante volontà di superare l'umano enigma, ha portato l'artista, dalle piccole, minute, sottili immagini, alla dilatazione dei volti su immense superfici. L'apparente fissità degli sguardi trafigge l'astante, cercando in chi guarda ciò che è guardato: un gioco che non si chiude se non nel mistero dell'esistenza.

 

MOSTRA COLLETTIVA DI

ARTISTI VARI

Da SABATO 10 OTTOBRE a DOMENICA 25 OTTOBRE

Sabato 10 ottobre - ore 16,00: Apertura

                             - ore 17,00: Inaugurazione con rinfresco offerto dagli artisti

Orari: Venerdì e Sabato - dalle ore 16,00 alle ore 19,00

           Domenica - dalle ore 10,00 alle ore 12,00 / dalle ore 16,00 alle ore 19,00

Saranno presenti in Pieve 19 artisti di antica e nuova frequentazione.

Artisti:

- Pierangelo Arbosti

- Gianluigi Biscuola

- Remo Bombardieri

- Mario Bonometti

- Angelo Bordiga

- Tiziano Calcari

- Pierluigi Concheri

- Egidio Duina

- William Fantini

- Laura Gasparini

- Carla Gasparini

- Franco Paderno

- Lino Sanzeni

- Franco Rovetta

- Elisa Taiola

- William Vezzoli

- Laura Zani

- Alberto Zappa

- Rosangela Zipponi

 

MOSTRA PERSONALE DI

ERNESTO BONERA

Da SABATO 19 SETTEMBRE a DOMENICA 4 OTTOBRE

Orari: da Martedì a Venerdì - 16.00/19.00

           Sabato e Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

L'artista espone una selezione delle sue opere, in cui scorrono silenziosi paesaggi lacustri, stagni, acque, contrapposti alle piccole nature morte. Ritornano, in grandi superfici, le ninfee, costantemente ripetute in toni cangianti e coloristiche impressioni. Monet è ben presente nelle superfici acquee di Bonera, ma le sensazioni vengono rivissute in termini che sfuggono al languore romantico, per presentarsi più intime e riposate.

La stessa intimità ricorre, in forme ed espressioni diverse, nelle nature morte: anche qui viene evocato un altro grande autore, Morandi, nelle bottiglie bianche, nelle conchiglie, nei vitrei contenitori, posti su una tavola povera, appena accompagnata da una tovaglia semplice senza ricami, da oggetti familiari che richiamano interni quieti e soffusi di sottile memoria, di ricordi parentali, di vacanze felici, di piccole stanze vissute.

I bianchi e gli azzurri materici non feriscono il sussurro delle memorie, anzi le accompagnano, senza prevalicare, verso pudiche emozioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CALENDARIO  EVENTI 

                                                         2015 / 2016

 

                            

 

 

DIO MISERICORDIA

Mostra di Michel Pochet e 30 Artisti

Da SABATO 7 MAGGIO a DOMENICA 22 MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Domenica 8 maggio 2016 - ore 20.30

             Serata di cori multietnici all'insegna dell'unione dei popoli:

             > Coro degli Ortodossi Slavi e Rumeni

             > Coro Islamico di Torino

             > Coro Cattolico della Consulta diocesana

              Domenica 22 maggio - ore 18.00

              Pomeriggio con testimonianze sulle buone relazioni:

              "Dare luoghi al bene nella città"

Intorno a Michel Pochet, artista poliedrico che ha scelto di rappresentare con la sua opera i luoghi e i segni con i quali il Dio cristiano si fa presente in bellezza e splendore di verità, realizzando grandi teli simbolici e arazzi spettacolari, si assiepano 30 artisti bresciani, coinvolti nella immaginazione della Misericordia. Viene così offerto un viaggio intenso nel perdono, nella tenerezza e nella compassione. L'evento, inserito nella cornice cittadina del Corpus Hominis, con numerose altre opere di Michel Pochet sparse per la città e la provincia, vuole essere un messaggio di pace e di speranza per tutti i popoli.

 

                               

 

BICICLETTE - IMMAGINI DI VENTO

Mostra Collettiva

Da SABATO 16 APRILE a DOMENICA 1° MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 16 aprile, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Sabato 23 aprile 2016 - ore 20.30

             Serata di approfondimento delle tematiche sulla bicicletta:

             > "Comportamenti e normative del saggio ciclista"

                  a cura di Paolo Bondaschi;

             > "La bicicletta e il suo avvenire"

                  a cura di Piero Pasquali, Presidente di "Amici della bici" di Brescia;

             > "Oltremella e città: la mobilità ciclabile e non"

                 a cura di Federico Manzoni, Assessore alla Mobilità del Comune di

                 Brescia.

              Domenica 1° maggio - ore 20.30

              A conclusione della mostra l'"Ensemble a plettro Corelli" terrà un

              concerto di musica classica e popolare - a cura di Piergiorgio Gasparini.

La mostra è nata dal desiderio di ricordare l'amico Andrea Tonolini, ad un anno dalla scomparsa, tenace e umile protagonista delle avventure del G.S. Urago Mella, di cui è stato presidente, animatore, ed appassionato partecipe, nonché, con grande generosità, collaboratore dell’Associazione Amici della Pieve.

Ci sarà tempo per parlare della sua figura, in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Qui vogliamo sottolineare la sua spontaneità, semplicità, bontà di cuore, ma soprattutto la sua gentilezza.

Sì, Andrea è stato un amico gentile, il tratto della finezza semplice e serena del suo animo che tutti abbiamo apprezzato e che ha lasciato una “dolce” memoria fra noi.

 

La Mostra a tema che abbiamo allestito ha richiamato numerosi artisti che generosamente hanno aderito al tema della bicicletta, rivissuta nel sogno, nella libertà, nel movimento, nella gioia vitale, persino nei ricordi giovanili (mezzo per scorrazzare in ogni dove) o in quella ragazza alla quale, nei tempi passati, abbiamo dato un trepidante passaggio sulla “canna” del telaio, inebriandoci del profumo dei suoi capelli e del suono delle sue risate.

La bicicletta è una moto senza motore: sua forza sono i muscoli, le gambe del ciclista, il respiro teso delle salite, la boccata d’aria nel vento rapido e inebriante delle discese, la sconfinata pedalata della pianura.

Mito sportivo per eccellenza, tutt’uno con il suo cavaliere, la bicicletta ci porta lontano: nel vicolo ombroso di una vecchia città, sul prato fiorito ai margini della periferia, tra le colline parate di vigneti ad ogni curva, o sulla cima del monte, dove il nostro pedalare vorrebbe continuare, oltre l’orizzonte, oltre il cielo, verso quell’ultimo spiazzo ove il gruppo si ricompatterà.

ARTISTI IN ESPOSIZIONE

Pittori:

Aldrighi Ugo - Allegri Francesco - Arbosti Pierangelo - Archetti Enzo - Bellini Dino - Biscuola Gianluigi - Bellini Laura - Bordiga Angelo - Brognoli Rosanna - Bonometti Mario - Duina Egidio - Fantoni Lia - Faini Chiara - Formigoni Roberto - Garosio Ottorino - Gabbia Domenico - Grasso Caprioli Adriano - Gasparini laura - Gueggia Gianni - Laffranchi Giancarla - Muchetti Tancredi - Rovetta Franco - Sellini Katia - Tanfogli Letizia - Tramonta Piero - Vezzoli William - Zani Laura

Scultori:

Di Bosso (Verona) - Bertoli Luigi - Bombardieri Remo - Concheri Pierluigi - Sanzeni Lino

 

Gli Amici della Pieve di Urago Mella ringraziano tutti gli artisti per aver rivolto la loro creatività all'immagine e all'immaginario della bicicletta.

 

LILIANA ROSSINI

"Espressività della materia"

Jackson Pollock

 Da SABATO 13 FEBBRAIO a DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 13 febbraio, ore 17.00

Apertura: Feriali 16.00-19.30

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.30

L'uso della spatola, a cui la pittrice ricorre nelle sue realizzazioni quale mezzo privilegiato, corrisponde all'amore per la matericità, per i colori pieni, per il gesto artistico immediato ed efficace.

Il titolo della mostra, "Espressività della materia", denuncia senza tentennamenti l'intento  dell'artista di piegare la pasta colorica al gesto, riempiendo lo spazio con un susseguirsi di cromatismi nei quali trascorre vitalità, volontà creativa e forza espressiva.

 

La corposità che ne risulta è dinamica e vibrante, aperta ad approdi che si intuiscono non ancora conclusi, verso mete riservate al futuro.

 

La FONDAZIONE DOLCI presenta

la 18^ MOSTRA DEDICATA AGLI ARTISTI BRESCIANI SCOMPARSI

come visti, interpretati e vissuti da

LUCIANO SPIAZZI

DA SABATO 9 GENNAIO A DOMENICA 24 GENNAIO 2016

Inaugurazione: Sabato 9 Gennaio - ore 17.00

Orari: Da mercoledì a sabato - 16.00/19.00

           Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

           Lunedì e martedì chiuso

All'inaugurazione viene presentato il volume "Luciano Spiazzi - L'arte come svelamento del dono", dedicato a colui che ha vissuto con maggior intensità mezzo secolo d'arte bresciana. Convinto sostenitore della libertà e dell'autonomia espressiva di ogni artista, il "professore" sosteneva che le opere di pittori e scultori "servono a mantenere intatta la dimensione umana della vita".

Intervengono alla presentazione Marcello Zane, giornalista e curatore del volume, Raffaele Spiazzi, figlio di Luciano, ed Ermes Pasini, in rappresentanza della Fondazione Dolci.

Segue la proiezione di immagini dedicate a Luciano Spiazzi, realizzate da Franco Bettini e presentate da Alessandro Bettini, figlio del fotografo.

Le opere presentate nella mostra sono accompagnate da testi che riportano le emozioni del professor Luciano.

 

Un prezioso filo conduttore, che aiuta il visitatore a comprendere, con intensità e pienezza, l'arte in tutte le sue espressioni.

 

GIULIO MOTTINELLI

"Premìster"

 Da SABATO 21 NOVEMBRE a DOMENICA 20 DICEMBRE

Orari:

Inaugurazione il 21 novembre, ore 17

Apertura: Feriali 16,30-19,30

                Sabato e festivi: 10-12,30 / 15,30-19,30

                Martedì chiuso

Giulio Mottinelli non avrebbe bisogno di presentazioni, in quanto conosciutissimo autore  di casa alla Pieve, ove non manca di creare, con "maniaca" accuratezza, preziosi allestimenti che accompagnano il visitatore a godere, se ancora non basta, del fascino delle sue opere.

E che abbia avuto a che fare, in antico, con la macchina fotografica o da ripresa, lo si coglie da una sorta di precisione fantastica, in cui raccoglie un mondo traguardato attraverso ottiche spettacolari, lenti magiche che lo trasformano in un immenso teatro naturale.

Passato attraverso città accerchianti, monumenti morenti e animali parlanti, ora il pittore sembra giunto, anzi ritornato, alle sembianze infantili, ma non infanti, che vedono tutto il magico della natura, perchè solo in quella il mistero trascina ogni cosa.

Gli uccelli, i nidi, le nebbie, i prati, gli alberi, le foglie cadute vive, galleggiano immersi in raggi di luce, ove anche la luna è sole, ove l'ombra è arabesco e tutto, infine, paesaggio silente e trasognato. 

 

Resta un sapore d'incanto che ammalia il visitatore.

 

ALESSANDRO GABBIA

"Viaggio al termine della notte"

Opere dal 2005 al 2015

 Da SABATO 31 OTTOBRE a DOMENICA 15 NOVEMBRE

Inaugurazione: Sabato 31 Ottobre - ore 18.00,

con la presentazione della monografia "Viaggio nei confini dell'Anima" a cura di Floriano De Santi e Marco Vinetti.

Orari:

Da martedì a Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00

Domenica: dalle 10.00 alle 12.00 - dalle 16.00 alle 19.00


Alessandro Gabbia, giovane ed affermato pittore, è figlio d'arte, già presente in numerose mostre collettive e personali, fra cui quella con il padre Domenico proprio in Pieve nell'ottobre di due anni fa.

L'artista indaga volti e costumi, senza il timore di scalfire sguardi, pieghe, rughe e fisionomie, per attraversarle coraggiosamente, alla ricerca della loro identità.

Un percorso che, per assumere verità, richiede una "avventatezza artistica", determinata a non perdere le tracce essenziali per condurre alla rivelazione.

Sul filo del rischio, Alessandro Gabbia sa entrare, con decisa coerenza, nel buio delle umane cose, trapassandone le identità, per ricercare o ritrovare una lontana, possibile luminosità.

 

Lo sforzo del viaggio e della ricerca, spinto dalla necessitante volontà di superare l'umano enigma, ha portato l'artista, dalle piccole, minute, sottili immagini, alla dilatazione dei volti su immense superfici. L'apparente fissità degli sguardi trafigge l'astante, cercando in chi guarda ciò che è guardato: un gioco che non si chiude se non nel mistero dell'esistenza.

 

MOSTRA COLLETTIVA DI

ARTISTI VARI

Da SABATO 10 OTTOBRE a DOMENICA 25 OTTOBRE

Sabato 10 ottobre - ore 16,00: Apertura

                             - ore 17,00: Inaugurazione con rinfresco offerto dagli artisti

Orari: Venerdì e Sabato - dalle ore 16,00 alle ore 19,00

           Domenica - dalle ore 10,00 alle ore 12,00 / dalle ore 16,00 alle ore 19,00

Saranno presenti in Pieve 19 artisti di antica e nuova frequentazione.

Artisti:

- Pierangelo Arbosti

- Gianluigi Biscuola

- Remo Bombardieri

- Mario Bonometti

- Angelo Bordiga

- Tiziano Calcari

- Pierluigi Concheri

- Egidio Duina

- William Fantini

- Laura Gasparini

- Carla Gasparini

- Franco Paderno

- Lino Sanzeni

- Franco Rovetta

- Elisa Taiola

- William Vezzoli

- Laura Zani

- Alberto Zappa

- Rosangela Zipponi

 

MOSTRA PERSONALE DI

ERNESTO BONERA

Da SABATO 19 SETTEMBRE a DOMENICA 4 OTTOBRE

Orari: da Martedì a Venerdì - 16.00/19.00

           Sabato e Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

L'artista espone una selezione delle sue opere, in cui scorrono silenziosi paesaggi lacustri, stagni, acque, contrapposti alle piccole nature morte. Ritornano, in grandi superfici, le ninfee, costantemente ripetute in toni cangianti e coloristiche impressioni. Monet è ben presente nelle superfici acquee di Bonera, ma le sensazioni vengono rivissute in termini che sfuggono al languore romantico, per presentarsi più intime e riposate.

La stessa intimità ricorre, in forme ed espressioni diverse, nelle nature morte: anche qui viene evocato un altro grande autore, Morandi, nelle bottiglie bianche, nelle conchiglie, nei vitrei contenitori, posti su una tavola povera, appena accompagnata da una tovaglia semplice senza ricami, da oggetti familiari che richiamano interni quieti e soffusi di sottile memoria, di ricordi parentali, di vacanze felici, di piccole stanze vissute.

I bianchi e gli azzurri materici non feriscono il sussurro delle memorie, anzi le accompagnano, senza prevalicare, verso pudiche emozioni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                                            

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CALENDARIO  EVENTI 

                                                         2015 / 2016

 

                            

 

 

DIO MISERICORDIA

Mostra di Michel Pochet e 30 Artisti

Da SABATO 7 MAGGIO a DOMENICA 22 MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 7 maggio, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Domenica 8 maggio 2016 - ore 20.30

             Serata di cori multietnici all'insegna dell'unione dei popoli:

             > Coro degli Ortodossi Slavi e Rumeni

             > Coro Islamico di Torino

             > Coro Cattolico della Consulta diocesana

              Domenica 22 maggio - ore 18.00

              Pomeriggio con testimonianze sulle buone relazioni:

              "Dare luoghi al bene nella città"

Intorno a Michel Pochet, artista poliedrico che ha scelto di rappresentare con la sua opera i luoghi e i segni con i quali il Dio cristiano si fa presente in bellezza e splendore di verità, realizzando grandi teli simbolici e arazzi spettacolari, si assiepano 30 artisti bresciani, coinvolti nella immaginazione della Misericordia. Viene così offerto un viaggio intenso nel perdono, nella tenerezza e nella compassione. L'evento, inserito nella cornice cittadina del Corpus Hominis, con numerose altre opere di Michel Pochet sparse per la città e la provincia, vuole essere un messaggio di pace e di speranza per tutti i popoli.

 

                               

 

BICICLETTE - IMMAGINI DI VENTO

Mostra Collettiva

Da SABATO 16 APRILE a DOMENICA 1° MAGGIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 16 aprile, ore 17.00

Apertura: Giovedì, Venerdì e Sabato 16.00-19.00

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.00

Eventi: Sabato 23 aprile 2016 - ore 20.30

             Serata di approfondimento delle tematiche sulla bicicletta:

             > "Comportamenti e normative del saggio ciclista"

                  a cura di Paolo Bondaschi;

             > "La bicicletta e il suo avvenire"

                  a cura di Piero Pasquali, Presidente di "Amici della bici" di Brescia;

             > "Oltremella e città: la mobilità ciclabile e non"

                 a cura di Federico Manzoni, Assessore alla Mobilità del Comune di

                 Brescia.

              Domenica 1° maggio - ore 20.30

              A conclusione della mostra l'"Ensemble a plettro Corelli" terrà un

              concerto di musica classica e popolare - a cura di Piergiorgio Gasparini.

La mostra è nata dal desiderio di ricordare l'amico Andrea Tonolini, ad un anno dalla scomparsa, tenace e umile protagonista delle avventure del G.S. Urago Mella, di cui è stato presidente, animatore, ed appassionato partecipe, nonché, con grande generosità, collaboratore dell’Associazione Amici della Pieve.

Ci sarà tempo per parlare della sua figura, in occasione dell’inaugurazione della mostra.

Qui vogliamo sottolineare la sua spontaneità, semplicità, bontà di cuore, ma soprattutto la sua gentilezza.

Sì, Andrea è stato un amico gentile, il tratto della finezza semplice e serena del suo animo che tutti abbiamo apprezzato e che ha lasciato una “dolce” memoria fra noi.

 

La Mostra a tema che abbiamo allestito ha richiamato numerosi artisti che generosamente hanno aderito al tema della bicicletta, rivissuta nel sogno, nella libertà, nel movimento, nella gioia vitale, persino nei ricordi giovanili (mezzo per scorrazzare in ogni dove) o in quella ragazza alla quale, nei tempi passati, abbiamo dato un trepidante passaggio sulla “canna” del telaio, inebriandoci del profumo dei suoi capelli e del suono delle sue risate.

La bicicletta è una moto senza motore: sua forza sono i muscoli, le gambe del ciclista, il respiro teso delle salite, la boccata d’aria nel vento rapido e inebriante delle discese, la sconfinata pedalata della pianura.

Mito sportivo per eccellenza, tutt’uno con il suo cavaliere, la bicicletta ci porta lontano: nel vicolo ombroso di una vecchia città, sul prato fiorito ai margini della periferia, tra le colline parate di vigneti ad ogni curva, o sulla cima del monte, dove il nostro pedalare vorrebbe continuare, oltre l’orizzonte, oltre il cielo, verso quell’ultimo spiazzo ove il gruppo si ricompatterà.

ARTISTI IN ESPOSIZIONE

Pittori:

Aldrighi Ugo - Allegri Francesco - Arbosti Pierangelo - Archetti Enzo - Bellini Dino - Biscuola Gianluigi - Bellini Laura - Bordiga Angelo - Brognoli Rosanna - Bonometti Mario - Duina Egidio - Fantoni Lia - Faini Chiara - Formigoni Roberto - Garosio Ottorino - Gabbia Domenico - Grasso Caprioli Adriano - Gasparini laura - Gueggia Gianni - Laffranchi Giancarla - Muchetti Tancredi - Rovetta Franco - Sellini Katia - Tanfogli Letizia - Tramonta Piero - Vezzoli William - Zani Laura

Scultori:

Di Bosso (Verona) - Bertoli Luigi - Bombardieri Remo - Concheri Pierluigi - Sanzeni Lino

 

Gli Amici della Pieve di Urago Mella ringraziano tutti gli artisti per aver rivolto la loro creatività all'immagine e all'immaginario della bicicletta.

 

LILIANA ROSSINI

"Espressività della materia"

Jackson Pollock

 Da SABATO 13 FEBBRAIO a DOMENICA 28 FEBBRAIO 2016

Orari:

Inaugurazione: sabato 13 febbraio, ore 17.00

Apertura: Feriali 16.00-19.30

                Festivi 10.00-12.00 / 16.00-19.30

L'uso della spatola, a cui la pittrice ricorre nelle sue realizzazioni quale mezzo privilegiato, corrisponde all'amore per la matericità, per i colori pieni, per il gesto artistico immediato ed efficace.

Il titolo della mostra, "Espressività della materia", denuncia senza tentennamenti l'intento  dell'artista di piegare la pasta colorica al gesto, riempiendo lo spazio con un susseguirsi di cromatismi nei quali trascorre vitalità, volontà creativa e forza espressiva.

 

La corposità che ne risulta è dinamica e vibrante, aperta ad approdi che si intuiscono non ancora conclusi, verso mete riservate al futuro.

 

La FONDAZIONE DOLCI presenta

la 18^ MOSTRA DEDICATA AGLI ARTISTI BRESCIANI SCOMPARSI

come visti, interpretati e vissuti da

LUCIANO SPIAZZI

DA SABATO 9 GENNAIO A DOMENICA 24 GENNAIO 2016

Inaugurazione: Sabato 9 Gennaio - ore 17.00

Orari: Da mercoledì a sabato - 16.00/19.00

           Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

           Lunedì e martedì chiuso

All'inaugurazione viene presentato il volume "Luciano Spiazzi - L'arte come svelamento del dono", dedicato a colui che ha vissuto con maggior intensità mezzo secolo d'arte bresciana. Convinto sostenitore della libertà e dell'autonomia espressiva di ogni artista, il "professore" sosteneva che le opere di pittori e scultori "servono a mantenere intatta la dimensione umana della vita".

Intervengono alla presentazione Marcello Zane, giornalista e curatore del volume, Raffaele Spiazzi, figlio di Luciano, ed Ermes Pasini, in rappresentanza della Fondazione Dolci.

Segue la proiezione di immagini dedicate a Luciano Spiazzi, realizzate da Franco Bettini e presentate da Alessandro Bettini, figlio del fotografo.

Le opere presentate nella mostra sono accompagnate da testi che riportano le emozioni del professor Luciano.

 

Un prezioso filo conduttore, che aiuta il visitatore a comprendere, con intensità e pienezza, l'arte in tutte le sue espressioni.

 

GIULIO MOTTINELLI

"Premìster"

 Da SABATO 21 NOVEMBRE a DOMENICA 20 DICEMBRE

Orari:

Inaugurazione il 21 novembre, ore 17

Apertura: Feriali 16,30-19,30

                Sabato e festivi: 10-12,30 / 15,30-19,30

                Martedì chiuso

Giulio Mottinelli non avrebbe bisogno di presentazioni, in quanto conosciutissimo autore  di casa alla Pieve, ove non manca di creare, con "maniaca" accuratezza, preziosi allestimenti che accompagnano il visitatore a godere, se ancora non basta, del fascino delle sue opere.

E che abbia avuto a che fare, in antico, con la macchina fotografica o da ripresa, lo si coglie da una sorta di precisione fantastica, in cui raccoglie un mondo traguardato attraverso ottiche spettacolari, lenti magiche che lo trasformano in un immenso teatro naturale.

Passato attraverso città accerchianti, monumenti morenti e animali parlanti, ora il pittore sembra giunto, anzi ritornato, alle sembianze infantili, ma non infanti, che vedono tutto il magico della natura, perchè solo in quella il mistero trascina ogni cosa.

Gli uccelli, i nidi, le nebbie, i prati, gli alberi, le foglie cadute vive, galleggiano immersi in raggi di luce, ove anche la luna è sole, ove l'ombra è arabesco e tutto, infine, paesaggio silente e trasognato. 

 

Resta un sapore d'incanto che ammalia il visitatore.

 

ALESSANDRO GABBIA

"Viaggio al termine della notte"

Opere dal 2005 al 2015

 Da SABATO 31 OTTOBRE a DOMENICA 15 NOVEMBRE

Inaugurazione: Sabato 31 Ottobre - ore 18.00,

con la presentazione della monografia "Viaggio nei confini dell'Anima" a cura di Floriano De Santi e Marco Vinetti.

Orari:

Da martedì a Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00

Domenica: dalle 10.00 alle 12.00 - dalle 16.00 alle 19.00


Alessandro Gabbia, giovane ed affermato pittore, è figlio d'arte, già presente in numerose mostre collettive e personali, fra cui quella con il padre Domenico proprio in Pieve nell'ottobre di due anni fa.

L'artista indaga volti e costumi, senza il timore di scalfire sguardi, pieghe, rughe e fisionomie, per attraversarle coraggiosamente, alla ricerca della loro identità.

Un percorso che, per assumere verità, richiede una "avventatezza artistica", determinata a non perdere le tracce essenziali per condurre alla rivelazione.

Sul filo del rischio, Alessandro Gabbia sa entrare, con decisa coerenza, nel buio delle umane cose, trapassandone le identità, per ricercare o ritrovare una lontana, possibile luminosità.

 

Lo sforzo del viaggio e della ricerca, spinto dalla necessitante volontà di superare l'umano enigma, ha portato l'artista, dalle piccole, minute, sottili immagini, alla dilatazione dei volti su immense superfici. L'apparente fissità degli sguardi trafigge l'astante, cercando in chi guarda ciò che è guardato: un gioco che non si chiude se non nel mistero dell'esistenza.

 

MOSTRA COLLETTIVA DI

ARTISTI VARI

Da SABATO 10 OTTOBRE a DOMENICA 25 OTTOBRE

Sabato 10 ottobre - ore 16,00: Apertura

                             - ore 17,00: Inaugurazione con rinfresco offerto dagli artisti

Orari: Venerdì e Sabato - dalle ore 16,00 alle ore 19,00

           Domenica - dalle ore 10,00 alle ore 12,00 / dalle ore 16,00 alle ore 19,00

Saranno presenti in Pieve 19 artisti di antica e nuova frequentazione.

Artisti:

- Pierangelo Arbosti

- Gianluigi Biscuola

- Remo Bombardieri

- Mario Bonometti

- Angelo Bordiga

- Tiziano Calcari

- Pierluigi Concheri

- Egidio Duina

- William Fantini

- Laura Gasparini

- Carla Gasparini

- Franco Paderno

- Lino Sanzeni

- Franco Rovetta

- Elisa Taiola

- William Vezzoli

- Laura Zani

- Alberto Zappa

- Rosangela Zipponi

 

MOSTRA PERSONALE DI

ERNESTO BONERA

Da SABATO 19 SETTEMBRE a DOMENICA 4 OTTOBRE

Orari: da Martedì a Venerdì - 16.00/19.00

           Sabato e Domenica - 10.00/12.00 - 16.00/19.00

L'artista espone una selezione delle sue opere, in cui scorrono silenziosi paesaggi lacustri, stagni, acque, contrapposti alle piccole nature morte. Ritornano, in grandi superfici, le ninfee, costantemente ripetute in toni cangianti e coloristiche impressioni. Monet è ben presente nelle superfici acquee di Bonera, ma le sensazioni vengono rivissute in termini che sfuggono al languore romantico, per presentarsi più intime e riposate.

La stessa intimità ricorre, in forme ed espressioni diverse, nelle nature morte: anche qui viene evocato un altro grande autore, Morandi, nelle bottiglie bianche, nelle conchiglie, nei vitrei contenitori, posti su una tavola povera, appena accompagnata da una tovaglia semplice senza ricami, da oggetti familiari che richiamano interni quieti e soffusi di sottile memoria, di ricordi parentali, di vacanze felici, di piccole stanze vissute.

I bianchi e gli azzurri materici non feriscono il sussurro delle memorie, anzi le accompagnano, senza prevalicare, verso pudiche emozioni.